Piedi

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Effetti collaterali alla notizia di trasferimento

martedì 25 dicembre 2012

Buon Amicizia a tutti!


Non posso partire senza condividere il secondo regalo di Natale che ho ricevuto in anticipo. Forse e` anche piu` bello del primo, solo un tantino ma mi ha reso cosi`felice che ho sentito di nuovo il sapore dolce e salato delle lacrime di gioia.
E` un regalo immateriale che mi e` arrivato tramite Polpetta. Anche questo del tutto inaspettato, il mio ego, seppure piuttosto corposo, non sarebbe stato capace di chiedere cosi` tanto!
Il dono e` arrivato tramite un messo. L`ha portato un`amica della mia bimba di nome Jolie, belga di origine, cinese d`adozione.
Dopo qualche mese di scuola Maria ha finalmente un`amica speciale, anzi in realta` ne ha ben due ma questa ha un posto d`onore nel suo cuore. L`ho capito non appena le ho viste tornare insieme da scuola, un flash back: mi sono rivista anche io.
Come due furie sono saltate giu` dal pulmino giallo, uno sguardo lesto per controllare che io ci fossi e poi via, di corsa a perdifiato fino a casa nostra. Arrivate davanti al vialetto si gettano sul prato ed iniziano a rotolarsi ridendo con un che di primordiale che mi lascia incantata.
Sono due ma sembrano una, cantano parlano e ridono in una lingua che non e` del tutto inglese, e`un po` il bambinese. Mi siedo sullo scalino, per lungo tempo continuo ad osservarle rapita e quasi dimentico di aprire la porta. Ma loro no, hanno fame e si lamentano sonoramente sempre ridendo di questa mamma che non sa che devono fare merenda.
In casa cerco di scattare loro delle foto ma non ce n`e` una decente che possa mostrarvi, saltano sui cuscini, corrono e giocano a prendersi, ballano Gangman style, disegnano mostri e fate e si abbracciano sempre mantenendo il corpo in movimento. Non riesco proprio a catturare il momento, c`e` un`atmosfera magica tra loro.
Ad un certo punto la casa sembra non essere abbastanza grande da poter contenere tanta energia per cui andiamo anche al parco. In lontananza vedo Eugenio che sta prendendo lezione di Kung Fu, anche questo attimo sarebbe bello immortalarlo ma loro due con lo stesso fascino del canto delle sirene catturano lo spazio e il tempo. Quelle simpatiche furie che ho di fronte non riesco proprio a lasciarle!
Alzo lo sguardo come richiamata dall`alto e vedo l`arcobaleno!
Non posso far altro che ringraziare per questo regalo, per il dono dell`amicizia, per mia figlia, per la sua amica, per questa frase sull`adozione che mi vorrei incidere sulla pelle se solo avessi il coraggio di non svenire alla vista dell`ago:
Non e` ne` la carne ne` il sangue ma il cuore che ci rende madri, padri e figli”
Io sto provando questo! Sento che sono sua mamma fin nelle viscere e al tempo stesso sono lei, sto saltando e ridendo io anche se sono ferma inchiodata a questa terra che e` la mia ma non e` la mia .
Davanti a me intravedo un pezzetto di mistero sull`umanita`. E`come se si fossero trovate due anime gemelle. Dunque cos`e` l`amicizia all`eta` di quattro anni? Ci ricordiamo ancora della prima volta che abbiamo corso a perdifiato con qualcuno? Che abbiamo giocato e sofferto fino a piangere all`idea di dover andare a casa e di non potersi vedere sino all`indomani?


Il mio piu`profondo augurio di Natale e`che sia per ciascuno di voi pieno di stupore, un`emozione che da grandi purtroppo si perde un po`!
                                                     BUON NATALE COL CUORE RIVOLTO A BETLEMME
                                                     E LO SGUARDO IMMERSO NELL`AMICIZIA!

lunedì 10 dicembre 2012

Miracoli di Natale


Ricominciamo: la vpn (rete di protezione su internet) ha danzato il ballo di San Vito ultimamente, per cui io scrivevo e poi non potevo pubblicare, il testo si muoveva a scatti saltando su e giu` nell`impaginazione proprio come la rara malattia di cui sopra che ha anche un nome serio e scientifico ma io non lo conosco. Ecco il motivo di lunga assenza dal blog, pero` ho trovato nuovo rimedio quindi rieccomi.
Sara` che sono stata un agnellino ultimamente, sara` che si sta avvicinando il Natale, sara` che che la Provvidenza ha deciso di anticiparmi il regalo ma questa volta ha esagerato!
I regali sono in effetti due, insperati e davvero inimmaginabili. Non crepate d`invidia pero`, non si tratta di una macchina nuova, la mia riposa a pezzi in tettoia, ne` tanto meno di una vacanza nelle Filippine (che non mi sarebbero dispiaciuti come presenti ma si tratta di molto di piu`).
Come spesso accade i regali piu` belli sono inaspettati e cosi` e` stato per il primo che ho ricevuto lunedi`. Bene, Marito era appena tornato dalla trasferta in Italia che abbiamo vissuto entrambe un po` maluccio, lui per via del fatto di non aver avuto il tempo di gustare gli incontri ed io per il fatto di sentirlo aggirarsi per casa mia (nostra) e potersi godere in anticipo l`atmosfera intima delle italiche mura domestiche.
All`apertura della valigia dell`emigrante (ovvero la valigia zeppa di generi di conforto italiani) grande emozione dei bambini: panettone, pandoro, crema al cioccolato della nonna, pasta e parmigiano come sempre. Che bello, pensavo emozionata ora arrivano anche i miei desiderata. Scava, scava e scava ancora ma.... nulla, non trovavo un H.
Allora penso: saranno nell`altra valigia, quella dei vestiti di Marito. "No farfuglia lui "forse il libro per te l`ho dimenticato". "Ah, va beh, pazienza" mugugno un po` seccata "continuero` a leggere Geronomo Stilton" tanto ormai quasi quasi mi piace..."E il vino, chiedo?" Era incaricato di portarmi una bottiglia di Brachetto. "No, sai... non l`ho preso perche` mio padre erroneamente aveva incartatato un Barbera". A quel punto avverto un calore tipo lava avanzare rapidamente verso l`alto, la rabbia ha ormai invaso lo stomaco ma penso ancora razionalmente che non posso rovinare un momento cosi bello. Il papa e` appena tornato dopo una settimana, i bambini sono strafelici di farsi strapazzare   di bacie Maria gioca con la valigia aperta a fare cucu`, scena da far invidia al regista della pubblicita` del Mulino Bianco.
Allora con la calma presa a prestito dall`anima di Ghandi chiedo "il Presepe dove l`hai messo?" Marito mi guarda stravolto, sono certa che si vorrebbe buttare dalla finestra se solo non abitassimo al piano terra e finirebbe semplicemente sul vaso della stella di Natale.
Non c`e` bisogno di parlare. Ha dimenticato pure quello ma io a questo punto sono furiosa! Questo non me lo doveva fare, pazienza se sono una madre, pazienza se i miei bambini andranno dallo psicologo per questo trauma ma sbotto come una bomba inesplosa dalla prima guerra mondiale!
In quanto a tragedia greca sono davvero brava quindi parto spedita marciando come un soldato russo per le scale e mi rintano nel letto a meditare non sulla vendetta, ovvio (questa fase non e` prevista nel matrimonio) ma come fare a sopportare tale onta senza che mi si perfori lo stomaco. E poi non ho portato in Cina alcun rimedio omeopatico per la gastrite e neppure uno straccio di bottiglia Malox quindi dovro` sopravvivere!
Il giorno dopo a colazione sono ancora piuttosto furiosa divido il caffe` in maniera appositamente disuguale: a lui una tazzina scarsa a me due abbondanti. Il pane se lo puo` tostare da solo stamane. Con la coda tra le gambe, per non aver ricordato neppure una delle mie richieste, spera di dimenticasi di me per qualche ora, sono certa. Meglio affrontare le ire del suo capo piuttosto che quelle della consorte furiosa che si aggira per casa.
Io nel frattempo vado a scuola da Maria, ci sara` una vendita di libri. Arrivo come sempre con molto anticipo ed ho il tempo di chiaccherare col libraio. Mi informa giustamente che ha scelto di portare molti testi sul Natale quindi mostra una decina di enormi libri raffigurati Renne, Babbi e neve che scende sui tetti, sugli abeti ed uno perfino su una pagoda(?). Ne scelgo un paio, sono davvero belli. 

Nonostante mi trovi in biblioteca, luogo in cui mi sento come un topo nel formaggio, avverto ancora un po di furia aggirarsi raminga per lo stomaco. Poi improvvisamente tutto `sto malessere si placa. Scorgo nascosto in un angoletto della mostra/vendita, semi spiegazzato all`interno un libro con la Nativita` in copertina. Lo prendo e mi commuovo a leggere la storia di Gesu`narrata dal punto di vista degli animali. Vado dal libraio per chiedergli se ne ha un`altra copia, un po` meno sdrucita magari. Lui sorpreso mi dice che non sa neppure da dove sia spuntato fuori quel libro. Lo rigira e non ha nemanco il prezzo. Non puo` vendermelo dice. E muovendo le braccia come un polipo disperato pesca sui tavoli tutti i libri inerenti le specie animale in suo possesso, per un asiatico perdere una vendita equivale a perdere la faccia. 

Dalla copertina del piccolo libretto pero` due colombe, una pecora una mucca ed un asinello continuano a fissarmi con una tale determinazione che sono certa se ne sia accorto anche lui. A quel punto il libraio si ricorda di essere cinese e mi propone di infilarlo in borsa per 10 remimbi, un euro e mezzo circa.
Poco dopo sono a casa e telefono a Marito per la riconciliazione. Non so a quale santo si sia appellato ma sono certa che in questo insperato regalo di Natale ci sia lo zampino della sua disperata preghiera!




p.s del secondo dono ne parlero` in un altro post, anche oggi sono andata un po` per le lunghe...

mercoledì 21 novembre 2012

Il calzetto maledetto!

Con l`arrivo dell`autunno ogni donna sana di mente sa che insieme alla bellezza delle foglie secche e` in arrivo anche l`abominevole questione dei calzini.
Purtroppo per noi, di genere femminile, vi e` un preciso momento dell`anno in cui, diciamocelo, non si sa  piu` che pesci pigliare e volente o nolente si e` costrette ad esibire un tratto di gamba capace di inscenare un pezzo di involontaria comicita`!
Parlo ovviamente dell`uso dei gambaletti detti anche calzetti o calzini a seconda della latitudine in cui ci si esprime.
Bene, anche in Cina il branco femminile non e` esente da tale annoso problema pero`, pero`...le donne orientali hanno risolto il dilemma in maniera a dir poco esilerante. Per la serie se dobbiamo farvi ridere tanto vale che vi sganasciamo la mascella. Uomini carissimi, attenti che con questa performance vi facciamo venire il blocco alla mandibola lasciandovi a bocca spalancata in una sorta di smorfia di sorriso/dolore perenne. Il tutto a gratis e a casa vostra!
Il calzino che qui va per la maggiore e` tendenzialmente color carne, ma non trasparente, no  eh no, proprio carne, color dei piedi della Barbie per farvi un`idea ed e`una lunghezza imbarazzante, una spanna circa.
Siccome non mi piace stare con le mani in mano,  sto seriamente pensando di organizzare una sfilata tra amiche e di far pagare il biglietto d`ingresso agli uomini come se entrassero nel castello degli orrori e poi devolvere il ricavato in beneficenza. L`ho detto che l`aria cinese fa male ma mi hanno "deportata" quindi se do segni di mattana una ragione c`e`.
Torniamo seri, questo modello ovviamente comporta il medesimo problema delle calze autoreggenti tanto in voga negli anno 80: ti strizza  la ciccia dividendo il polpaccio in due salami cacciatorini o due wurstel giganti a seconda della quantita` di ripieno di cui sei dotata.
Bene, non e` una bella scena da vedere ve lo assicuro e mi chiedo chi abbia potuto inventare tale oscenita`. Da giorni mi aggiro per negozi e supermercati in cerca di gambaletti meno allucinanti di questo ma al momento non ve ne e` traccia...Qualcuno sussurra che in centro da H&M si trovino modelli simil europeo quindi a breve faro` un`ispezione per verificare se il pettegolezzo corrisponde a verita` (ovviamente chi ha fatto la soffiata dice di non averne mai usati, mah...alzi la mano chi non ne possiede neppure un misero paio!).
Purtroppo, ottimista come sono, ne avevo infilati in valigia solo tre paia pensando che tanto ne avrei comprati a bizzeffe ed invece mi ritrovo a far girare in bacinella sempre il trio Medusa incrociando le dita che non si rompano. Li insapono con una delicatezza tale che non ho mai neppure riservato ai miei figli quando erano neonati e avevano la crosta lattea e la dermatite atopica. Per di piu` due paia sono neri e va bene, ma uno e` violetto (non so per quale razza di motivo lo abbia portato che tanto non si abbina con nulla ma ogni volta che faccio la valigia, anche quando si tratta delle vacanze estive, sono preda delle lacrime per cui devo aver travisato colore. Questa volta poi ero preda di talmente tanti sentimenti funesti che avrei anche potuto imbarcare il mocho Vileda con tanto di secchio senza rendermene conto).
Lo so che esiste anche una manciata di donne che non si piega alla comodita` in virtu` dell`estetica ma io ahime` non sono di quella fazione. Per lungo tempo la mia amica S. ha cercato di convincermi che il reggicalze e` comodissimo...Mah! Forse non ho ancora capito come si indossa perche` a me si gira nella pancia. Mi fa fare la figura della pulciosa tanto mi devo grattare per il solletico all`ombelico che mi provoca.
Comunque stamane ho provato un sadico brivido di piacere. Dovendo acquistare le calze per Marito, dotato di pollice che perfora  peggio di una scavatrice, ho scoperto che qui in Cina la par condicio  l`hanno gia` raggiunta da anni, infatti, anche per l`uomo, quello che non deve chiedere MAI...esiste solo la calza a mezzo polpaccio, tie`!





mercoledì 14 novembre 2012

Lezione numero uno

E` iniziato il freddo, quello serio intendo. Non posso dire che, come in Italia, non ci siano piu` le mezze stagioni perche` qui l`autunno e` stato davvero bello. A parte il fatto che non si vede il colore del cielo, e quando verro` in Italia staro` col collo allungato come una giraffa per tutto il tempo, ho la fortuna di vivere temporaneamente in un posto molto verde per cui mi godo la trasformazione dei colori.
In realta` dove abito non e` tutto cosi` romantico o meglio lo e` a tratti. Per esempio, a proposito di cio` in questi giorni stanno piantando  i vasetti di violette  che erano serviti per abbellire il compound il mese scorso in occasione della festa d`autunno.

Bene, siccome le sistemano un po` ovunque nei nostri giardinetti una mia amica ha avuto la malaugurata idea di chiederne qualcuna per ingentilire il suo pezzetto di verde antistante la casa. E` un po` fanatica in quanto a fiori ma qui ognuno vive leggermente  in uno stato di alterazione mentale per cui a lei e` partita la rotella della botanica e a me quella del blog. Oggi ad un pranzo di compleanno ho incontrato anche una simpatica signora che tiene corsi di cucina alle espatriate straniere ed alle ayi (donne di servizio). Voglio dire che si presume insegni  a cucinare seriamente ma alla  domanda di un`altra invitata "Ma gia` in Italia facevi questo di mestiere?" Lei ha  risposto tranquillamente "No, no, sai come`e,` in Italia la domenica magari cucinavo per tutta la famiglia...". Capite che stare in un paese molto inquinato puo` far male davvero.

Comunque, tornando ai fiori il risultato alla prima richiesta della mia amica e` stato incredibilmente: yes!
Eh, che efficienza, abbiamo pensato., che roba `sti cinesi. Poi piu` nulla, per giorni silenzio assoluto...a quel punto suo marito torna alla carica e chiede direttamente al service centre se e` possibile effettuare tale operazione.
Risposta alla seconda richiesta: yes sir, sorry we forgot now we can. Oh che roba, poverini sei erano solo dimenticati...pensiamo ingenuamente.

Nel pomeriggio pero` le telefonano a casa e in un inglese incomprensibile cercano di comunicare qualcosa. Siccome non avviene nulla per circa due settimane e i giardinieri continuano a piantare violette qua e la un po` a casaccio la mia amica torna col marito di nuovo nell`ufficio suddetto.
A quel punto un impiegato apre un librone e fa vedere che hanno registrato tutto. Che hanno preso appunti lunghi una pagina sulla loro questione. Forse hanno ricopiato anche le frasi che si sono scambiati al telefono, si sa qui siamo controllati su tutto. Mostra fisicamente che sanno di cosa si parla ma in quanto a trovare una soluzione non sanno come fare. Spalancano le braccia, annuiscono, scuotono la testa , fanno tutti i gesti possibili che pero` qui possono avere significati contrari a quelli di nostra conoscenza.  Ad un certo punto arriva anche un altro addetto, confabulano in due e poi ne giunge un terzo. Dopo mezz`ora la mia amica li saluta, non sa se le piantine le verranno mai messe in giardino ma non puo` passare con il simpatico gruppetto l`intera mattinata.

Stamattina ultima puntata. La mia amica stava facendo il letto al piano di sopra della casa e vede i famigerati giardinieri piantare le violette proprio di fronte a casa sua. A casa di un giapponese per giunta...l`onta e` troppa, molla le coperte per aria e si fionda di sotto, cinque secondi diciamo.
Roba da non crederci, aprendo la porta dei giardinieri non c`e` piu` alcuna traccia. Evaporati...ma peggio ancora per sistemare le violette hanno ranzato via il bellissimo angolino di grisantemi gialli dei vicini, allucinante!

Lo so che la festa dei defunti e` passata da piu` di una settimana ma quei grisantemi erano bellissimi, e poi sono fiori che  vanno alla grande, sono tra i piu` costosi, si regalano perfino alle spose!

Perche` hanno fatto cio`? Ci chiediamo. Hanno eseguito un ordine? Hanno voluto fare un dispetto (ora la mia amica avra` sottocchio le bellissime violette piantate nella casa del vicino)? Hanno deciso  di pensare come gli occidentali che i grisantemi vanno bene solo al camposanto?
Non so, fatto sta che ho imparato la lezione numero uno. In Cina  non ti dicono mai di no, pero` e` probabile che di fronte ad una richiesta semplice si ottenga un risultato negativo mentre di fronte ad una richiesta impensabile si ottenga un risulto positivo per cui prendero` coraggio e domani chiedero` al service centre se anziche` cambiare casa,  per averne  una con camera per ospiti, possono costruirci una stanza in piu` attaccata al salotto (praticamente un prolungamento)!

martedì 6 novembre 2012

Bye bye Hallowe`en!

Abbiamo superato anche Hallowe`en! Dopo la parata delle Nazioni organizzata in pompa magna dalla scuola dei due grandi la scorsa settimana, con tanto di stand patriottico, ci e` toccata pure questa.

Non sono un` afecionada di tale festa, soprattutto perche` mi pare sia celebrata in modo svilente rispetto a quello che era in passato nei paesi britannici, ma tant`e`, se sei in ballo devi ballare! Magari non ti scateni tipo un rock ma un lento si`, lo si concede in genere anche anche allo sfigato della festa, dunque ho decorato un po` la finestra e partecipato con i bambini alla serata a tema del compound e mi sono divertita, ammetto!
Cio` senza nulla togliere alla festa di Ognissanti che per noi rimane la vera festa del mese di novembre e mi sembra che i bambini abbiano davvero interiorizzato il concetto. Abbiamo ricordato i grandi santi del passato e ringraziato anche i santi che abbiamo la fortuna di conoscere in terra, soprattutto i missionari che occupano un posto speciale nel nostro cuore. Volevamo indurre i nostri figli a pregare anche per quei due santi di mamma e papa` ma siccome ultimamente siamo un po` troppo isterici e distratti (ho dimenticato due volte a casa lo zaino di Maria per andare a scuola...e scordato di lavare le maglie per l`ora di educazione fisica che qui equivale a prendere una nota) abbiamo sorvolato rimandando all`anno prossimo l`intenzione per essere almeno un po` credibili.
Comunque, la festa delle zucche e` iniziata mercoledi`all`asilo americano di Polpetta con tanto di genitori invitati a portare un dolce a tema (io mi sono offerta volontaria per aiutare i bambini durante i lavoretti cosi` sono stata esentata dalla preparazione dello snack e non ho dovuto combattere in cucina col forno che mi sta facendo fare un sacco di figuracce con le madri perfette delle amiche di Maria. Quelle che ti invitano al pomeriggio ed hanno sempre la torta margherita appena sfornata, i biscotti al cioccolato dorati al punto giusto e il pane ai cinque cereali pronto per la cena). Io non sono quel tipo di mamma, ormai mi sono messa l`animo in pace e cosi` pure i miei figli.
Una strana festa quella di Hallowe`en nelle scuole direi! Piu` divertente che paurosa, infatti erano vietati i travestimenti da  scheletri e mostri,  vampiri, streghe troppo stregose, maschere che potessero spaventare i bambini e armi in generale. Si sa` gli americani sono un popolo strano. Forse anche un po` confuso perche se la festa ha come tema la paura e  il mistero e poi ci si traveste da Puffo o Cenerentola non trovo il nesso! Quando ho detto al maestro che Maria si voleva travestire da fatina invece che da maga o civetta lui ha esclamato "Wonderful" lasciandomi a bocca aperta. E io che mi ero tanto sforzata di trovare qualche idea originale che avesse a che fare con il buio senza essere spaventevole o inquietante! Va beh, facciamo che si tratta delle prove generali per Carnevale e non se ne parla piu` !
A seguire, nel week end si e` svolta  la festa per le strade del compound con assalto alla porta di casa  tra le sei e le nove di sera. Marito si e` offerto volontario a rimanere inchiodato all`uscio per la distribuzione delle caramelle mentre io e la progenie abbiamo fatto la "processione".  Resoconto finale:  sei chili di ciupa ciupa e quattro pacchi di marshmellows devoluti ai vari mostri, fatine, streghe, pirati, cow boys e fantasmi  che si sono presentati a batter cassa e tre sacchetti straripanti di altrettanti dolciumi di vario genere di raccolta. Pari e patta direi.
Ora pero` si tratta di smaltire un po` del bottino. Se lasciassi in casa tutto 'sto glucosico  ben di Dio incustodito  potrebbe terminare in un paio di giorni causando un attacco di acetone a Polpetta, un nuovo dente cariato a Acciuga e un numero impreciso e variabile di brufoli ad Ado che poi andrebbe in crisi finendomi il copriocchiaie per nasconderli. ( Non avevo ancora trovato uno pseudonimo al grande  e questo mi sembra piuttosto adatto).
Lascio le immagini commentare la festa.

Casa di un vicino che si e` fatto prendere un po` la mano...


Casa di un altro vicino a cui manca qualche rotella

Prime questuanti, molto serie (madre a parte che si mette in posa sorridendo fuoriluogo e rovinando il talento innato delle figlie)

Gruppo di bambini asiatici in prima fila (decisamente disorientati)
Gruppo di bambini americani in seconda fila (decisamente consapevoli che si deve sorridere se si vuole ottenere qualcosa)
Trittico pennuto e curioso...(forse hanno sbagliato festa)

Quartetto di svedesi strafelici di poter finalmente di poter andare a dormire un po` piu` tardi rispetto alla norma.
(Solitamente le finestre delle case nordiche si chiudono tristemente alle otto, quando noi iniziamo la cena)


Gorilla solitario e silenzioso con cravatta (troppo simpatico)
Grugnisce e scappa non appena gli sporgiamo le caramelle!



Coetanei di Ado felici del genere femminile che si aggira nel compound...
(potrebbero essere a qualunque festa, non e` questo il motivo dell`allegria stampata sul volto)


Riassumendo: una festa veloce e indolore, in due ore ci si toglie la paura, dolce e salata al contempo per via delle lacrime versate al sequestro materno di parte del bottino, eccitante per via di essere al buio, allegra e un po` triste nel vedere tanti bambini bussare alla porta, sorridere felicissimi e spalancare il proprio sacchetto senza neppure ricordarsi di chiedere "trick or treat?".
Una festa che in qualche modo, pur non essendo affatto cinese, ha proprio lo stesso sapore della soia! Sara` per questo che alla fine mi e` piaciuta?











domenica 28 ottobre 2012

Vasco docet

Ieri mattina mi sono svegliata con le note di Vasco Rossi nelle orecchie.  Come sempre accade non ricordavo affatto le parole con precisione per cui la canzone che avevo in mente ad un certo punto prendeva una piega strana. Era evidente che il Vate non avrebbe scritto scemenze come quelle che canticchiavo io pero` il senso era quello giusto...
"C`E` QUALCOSA
CHE NON VA
IN QUESTO CIELO
C`E` QUALCUNO
CHE NON SA
PIU` COS`E` UN UOMO..."
Ecco fin qui ci arrivavo, poi piu` nulla per cui ho aggiunto a modo mio frasi che si adattavano all`umore del momento. Ora, lo so bene che a 43 anni suonati magari uno dovrebbe ascoltare qualcosa di piu` adeguato. Non dico per forza musica classica pero` magari Andrea Bocelli o Cat Stevens  se vogliamo lanciarci in qualcosa di  panorama internazionale, ma a me piace ancora Vasco!  Sono sue le parole che quando, preda di  emozioni incontrollabili,  salgono come razzi al mio cervello, poi ho la decenza di cantarle in mente pero`, cosi` non spacco i vetri ed evito di notare i figli che si tappano le orecchie e fanno quelle facce piene di vergogna che mi ricordano tanto la mia quando, a tredici anni vedendo i miei ballare, pensavo che avrei preferito un genitore in sedia a rotelle!
Non sono l`unica madre indecente pero`. So benissimo che la mia amica E. balla Madonna e Rianna (che non so neppure come si scrive mi pare ci sia una H ma non so bene dove) come un indemoniata preda di una visione celeste non appena sua figlia mette piede sullo zerbino per uscire. Se la scoprissero i suoi alunni di scuola media la denuncerebbero al Ministero dell`istruzione per farla internare.
Bene l`emozione forte di cui ero preda ieri ancora nel letto sotto le umide lenzuola shanghaiesi non era nulla di poetico, ero incazzata nera.
Da alcuni giorni avvertivo che stavo per esplodere contro il disordine dei figli e il loro rendere la mia vita di madre semicasalinga frustrata e isterica. Non parliamo del versante scuola verso il quale ultimamente dimostrano il medesimo interesse che io ho verso la pesca del luccio. Sara` che in questa settimana ci son stati i colloqui con gli insegnanti, sara` che Marito era in Giappone, sara` che l`inquinamento era alle stelle, sara` che ho comprato dei costosissimi biscotti al cioccolato per poi scoprire che erano al vino e pazienza se li ha mangiati l`amichetta di Maria che ha solo tre anni,  e la madre e` tutta intrippata di cibo biologico... Io comunque dovevo sbottare! Se non l`avessi fatto sarei implosa.
L`esplosione e` avvenuta dopo cena, cosi non ho rovinato la giornata a nessuno, al massimo la serata ma questo ha fruttato un risultato notevole: alle nove  erano tutti e tre in bagno a lavarsi i denti senza lagnarsi, alle 9,15 nel letto a leggere, alle 9,30 tutte le luci erano spente (Maria recitava da sola l`Angelo di Dio e forse lo supplicava di farmi ritornare normale). Io e Marito siamo perfino riusciti a scambiare due parole come se niente fosse. Nella sfuriata il fortunato non era compreso o meglio assente giustificato durante lo svolgimento dei fatti.
Lascio alcune immagini per meglio comprendere cosa puo` far scatenare l`esplosione del vulcano mamma che apparentemente e` inattivo ma dentro spesso, piu` di quanto si creda, ribolle come una furia.
(Si tratta solo di uno dei numerosi momenti topici della giornata)

Figlio Adolescente a colazione. Necessita di ampia varieta` di cereali per soddisfare una  fame che pare risalire a generazioni precedenti l`era neandertaliana , tutti costosissimi soprattutto se si risiede in Cina.  Si aggira con cappuccio per nascondere la comparsa dei brufoli. E` perennemente in ritardo e dimentica
di portare i compiti a scuola, pur dopo averli fatti sotto urla e minaccia del genitore femmina.

Figlio Acciuga dopo colazione. Non necessita di molto cibo per sfamarsi, anzi, va indotto a superare l`ostilita` generale che nutre verso la maggior parte di cio` che e` commestibile per la  stessa specie. Si nutre prevalentemente di cioccolata svizzera in polvere a tratti introvabile nei supermercati.
Dopo essersi sfamato generalmente  cade col capo sul desco e assume un` aria di disapprovazione verso l`universo. Si muove solo in seguito a molte preghiere materne. Se si urla si ottiene il risultato opposto, si inchioda come un mulo e non proferisce piu` alcun verso per molti giorni.


Figlia Polpetta al breakfast. Gioca col cibo come un clown per circa mezz`ora rallentando cosi` i tempi di preparazione mattutina. Ogni settimana vorrebbe cambiar menu` ma la femmina prevalente del branco glielo impedisce, almeno per quanto concerne l`alimento solido. Si e` attestato che gradisce strani biscotti asiatici, ne` dolci ne` salati, immangiabili per i piu`, adorabili per lei. Considerato il basso costo dei suddetti si e` pensato di non contestare la scelta. Per quanto riguarda l`elemento liquido di cui si nutre a colazione  esso puo` variare tra camomilla (?), acqua fredda (?) latte rosa (?) o succo di cavolfiore rapa e mela (????? Non e` home made, si trova gia` pronto e l`ho comprato una volta per sbaglio, ora lo devo acquistare intenzionalmente ogni settimana.

Per concludere saluto con altre poetiche parole di Vasco che rimettono l`anima in pace:

"VIVERE NON E` PER NIENTE FACILEEEEE!"

Avrei anche potuto canticchiare a caso qualche frase della canzone  "IERI HO SGOZZATO MIO FIGLIO" presa dal piu` bell`album della sua vita ("Siamo solo noi" mi sembra...) ma siccome non l`ho ancora fatto per davvero mi riservo di usare la citazione piu` avanti.  A quel punto sara` l`ultimo mio scritto per ovvie ragioni.
Per ora ho solo il   "FEGATO   SPAPPOLATO"  ma " VA BENE VA BENE VA BENE COSI`"....

giovedì 25 ottobre 2012

La moda passa, lo stile resta. Grazie al cielo!

Siccome la stagione sta per volgere al termine, ovvero stanno per incominciare le piogge cinesi che mi condurranno in un periodo di depre sicura, mi affretto a raccontarvi di una stravagante  tendenza locale  ancora un po` estiva: sandali/scarpe con superzeppa!
Non che sia un esperta in materia ma neppure ignara delle basilari regole di buon gusto per cui sento il diritto di parlare (i tacchi alti li ho portati solo ai tempi delle elementari quando, in uno sdoppiamento di personalita`, entravo nel corpo della mia Barbie-sposa e la facevo camminare con la sicurezza di una top model. In effetti, a ripensarci bene, se mi facessi saldare l`anca come quella di Barbie potrei provare anche io,  non dico su un 12 ma su un 6 centimetri si`. Ci tengo a precisare che ero l`unica del quartiere i cui genitori avevano regalato una Barbie di colore. Come dire...complimenti, seminato bene!).
Da quando siamo arrivati a Shanghai  le ho notate subito e cosi` pure il marito e i figli quindi vuol proprio dire che ve ne devo far partecipi. I sandali o scarpe con superzeppa cinesi che imperversano  senza ritegno da questa estate  sono contro qualunque norma di decenza, inimmaginabili, a tratti allucinanti.

Fotografarle e` stato divertente ma anche un po` un lavoraccio. Chinata nelle posizioni piu` improbabili con i figli maschi che si allontanavano e mi prendevano per pazza urlandomi di smetterla e la figlia femmina che piu` vedeva la zeppa alta piu` mi implorava di comprargliele uguali ho fatto un piccolo reportage  del Kitch.

D`altro canto le scarpe dicono molto della persona quindi se vogliamo conoscere un po` i cinesi partiamo dal basso (prima o poi faro` anche qualche considerazione un po` piu` elevata ma per ora non sono in grado di parlare della teoria dei massimi sistemi).
Traducendo in parole  cio` che ho visto ogni giorno varcando  anche solo di un passo la soglia del compound  occidentalissimo dove abitiamo (all`interno le scarpe sono per la maggior parte da jogging, indossate da madri svedesi trentenni  con 5 figli,  due cani  una moto e la 38 di taglia, poverette) posso dire che le ragazze cinesi attuali sono diventate : eccentriche, fluorescenti, ghepardate, sado maso, e decisamente  MOLTO ALTE.
L`effetto ottico prodotto dalla zeppa sulla misura dell`altezza e` quello di trasformare un pigmeo in un  grattacielo, il problema rimane pero` la camminata. Non appena ci si muove e`inevitabile notare il sorgere nel corpo di movimenti ondulatori e sussultori al contempo. Sorge un dubbio, sara` mica `sta moda funesta che ha scatenato il recente susseguirsi di tsunami e terremoti in Asia? Potrebbe essere!
A questo punto mi auguro che la zeppa-tendenza non si sparga nel modo, pena un gigantesco maremoto terrestre. Ma io mi chiedo, i cinesi son cosi` bravi a copiare che proprio ora dovevano iniziare ad inventarsi una calzatura cosi` pericolosa?
Non parliamo poi della versione `stivaletto con alluce di fuori`  pronto a prender aria e a mostrare senza alcuna discrezione  l`improbabile colore dello smalto (giuro di averne visto uno aggirarsi in piazza del Popolo color mucosa da raffreddamento di quarto grado, quello da 3 granuli di sulfur 6 ch per chi si intende di omeopatia, o da 3 spuzzi di Vicks spray nasale prima di coricarsi per quelli che ancora non si sono convertiti).

Dopo tanto orrore non posso salutarvi con immagini raccapriccianti impresse nel cervello, mi scuso soprattutto  di aver urtato le mie amiche piu` delicate stomaco in materia di fashion (S. e S. e E e S e F e G e l`alta G. e K e C.)   per cui vi ricordo che, siccome siamo in una terra ricca di contraddizioni, l`eleganza dello stile tradizionale cinese e` solo sopita dal desiderio malsano di occidentalizzarsi in fretta.

 Queste magnifiche babuccette esistono ancora nei mercatini fuori Shanghai, bisogna solo scavare per bene nel mucchio. Si sa`, la moda come la storia e` ciclica. Speriamo solo di non dover aspettare troppo nell`attesa del ritorno!
A proposito di storia faccio ancora una breve ma significativa divagazione che aiuta, oltre alle considerazioni sulle scarpe di cui sopra, a capire meglio i cinesi, in particolare il loro senso di supremazia su ogni genere di argomento.
Alcune mattine fa mi sono trovata a dover difendere persino le origini britanniche della festa di Hallowe`en. Non avrei mai immaginato di arrivare a tanto. Avendo un problema idraulico in casa ho chiamato una gentile signora addetta al servizio  portineria che si occupa di gestire le emergenze. Cosi`, mentre si chiacchierava del piu` e del meno in attesa "dell`ingegnere", lei mi fa notare che nel compound iniziano ad apparire le prime decorazioni di Hallowe`en. "Si`" dico "Qui i bambini sono prevalentemente anglofoni e le scuole sono inglesi o americane quindi volenti o nolenti ci si adegua".  La gentile signora  concorda ma con immensa  sorpresa aggiunge con fermezza che la festa dei morti l`hanno ideata loro. "No" dico un po` meno gentilmente io, "E` frutto della tradizione celtica". L`ho studiato.  Di questo ne sono  certa. "No" insiste lei "noi festeggiamo i defunti da millenni. Solo che lo facciamo in un altro periodo dell`anno" conclude salutandomi mentre apre la porta dato che il fantomatico ingegnere e` arrivato.
Ma come e` possibile mi chiedo? Va beh che avete inventato i caratteri mobili 400 anni prima di Gutenberg, va bene che avete inventato gli spaghettti

(guardate voi pero` il paragone tra i due risultati) va bene la genialata della carta igienica

ma ora pure Hallowe`en no, non e` vero!
Peccato che tutto questo lo dico in italiano all`ingegnere che, immobile come una statua, incassa lo sfogo guardandomi  con lo stesso sguardo gentile e fermo della sua connazionale, della serie "mi piego ma non mi spezzo!".
Va beh, io intanto la finestra l`ho decorata, pero` ora vado a documentarmi su internet.




mercoledì 17 ottobre 2012

Moglie e buoi dei paesi tuoi (una volta ragazzi! Una volta....)

Siamo davvero fortunati. Dopo due soli mesi in Cina ci capita di andare ad un matrimonio, ma mica un matrimonio qualunque, no, un matrimonio italo/cinese!

Da quando abbiamo ricevuto l`invito non stavo piu nella pelle e cosi` ho deciso di farmi fare un vestito. Grazie al cielo non avevo portato dall`Italia nulla di elegante quindi sono stata davvero obbligata.
Erano circa 15 anni che non andavo da una sarta, diciamo dal mio matrimonio....Ricordavo l`emozione della scelta del tessuto, le misure (partita con una 42 sono arrivata al matrimonio in una 44, l`unica sposa che per nervoso ingrassava anziche` dimagrire) le prove e le modifiche (tante da stravolgere il modello iniziale). Ho sognato che sarebbe stato di nuovo un po` cosi`, come nelle favole. Ogni tanto ho un lato Cenerentola anche io...
E invece no! Tutt`altro film direi. Parto per il mercato delle stoffe insieme a due amiche una, MOLTO esperta di Cina e una in visita turistica a Shanghai, doveva solo accompagnarci ed e` uscita con due abiti ed un cappotto...Ci addentriamo nel caos piu` totale del solito mercato che qui significa una specie di decadente palazzina straripante di bugigattoli e andiamo dirette dalla sarta di S. (la MOLTO esperta di Cina).  L`accoglienza e` familiare, capisco che avremo un buon prezzo, ma la sarta e` molto sbrigativa. In un minuto circa ho scelto il modello, nei trenta secondi seguenti il colore (strato sopra viola, strato sotto bianco ghiaccio) la decorazione (un dipinto stilizzato di bambu`) e preso le misure.

Neppure Wonder Woman avrebbe potuto fare piu` in fretta. Non era esattamente quello che avevo sognato ma in questo paese mi sto arrendendo a delle tempistiche a singhiozzo. Quando pensi che per ritirare gli esami del sangue ci vorranno un paio di giorni ti sbagli. I risultati te li danno mezz`ora dopo! Non scherzo, succede anche se vai al pronto soccorso di sera, come e` capitato a me con la colica. Ma se ti azzardi ad andare in banca non sai quando ne uscirai...neppure se devi solo prendere un bollettino.
Comunque la settimana dopo ritiro il vestito. E` perfetto,  peccato che alla sarta sia sfuggito un piccolo particolare, e` al contrario. Viola sotto e bianco sopra. Con una calma che farebbe invidia anche a Ghandi lo indosso lo stesso e penso che siccome qui la sposa sara` di rosso vestita il mio andra` bene lo stesso. That`s Cina! Sto imparando....
Passiamo al matrimonio. Si celebra alle 18 e 18  perche` qui il numero 8 va alla grande, porta fortuna e siccome i cinesi sono piu` superstiziosi dei napoletani, lo sposo ci dice che ha dovuto prenotare  questo giorno con un anno e mezzo di anticipo. Proprio come la data delle olimpiadi 8/8/2008 giorno in cui  c`e` stato a Shanghai il matrimonio collettivo piu ` numeroso del mondo. E` chiaro che  qui la situazione formicaio va alla grande. L`originalita` e` vista come un problema, un vizio da correggere, un`anomalia cromosomica.  Come dire...l`unione fa la forza!


Alle 6 in punto arriviamo in un mega albergo,


Maria continua a chiedere dove e` la chiesa e lo fara` per tutto il tempo fino a interrogare anche la sposa e mentre stiamo per salutare aggiunge  indispettita   "mammaaaa, ma dov`e` il prete?" Niente da fare, non ci crede che si siano sposati. Non le quadra il fatto che gli sposi siano entrati nel salone camminando su una passerella  col sottofondo musicale di guerre stellari, che la sposa abbia subito tolto l`abito bianco tipo meringata  per indossarne uno rosso Ferrari, che la cerimonia sia officiata da una specie di presentatore con al seguito una signorina munita di guanti bianchi visibili a tutti che ci segnala quando dobbiamo battere le mani, che non ci sia la torta nuziale di panna. Questo in verita` urta anche me. Che la cena si concluda con la frutta mi mette tristezza, un bel carico di glucosio avrebbe scatenato il ballo delle endorfine!
Ale 21 e trenta  siamo a casa con tanto di pigiama e denti lavati. Cio` per dire che i matrimoni cinesi sono rapidissimi al confronto dei nostri. Non appena terminata l`ultima portata tutti gli invitai si alzano in piedi, consegnano la busta rossa con i soldi e vanno via. Veloci come gatti randagi se la svignano, non attardarsi e` un segno di rispetto.
Impressioni dal letto: tanta tenerezza per il padre pugliese dello sposo che nel discorso augurale dice che l`Italia sta attraversando un grave periodo di crisi economica "ma voi cinesi non dimenticate che la nostra meravigliosa tradizione mediterranea e` frutto della millenaria cultura greca" (sto poveretto deve rintracciare nella preistoria qualche barlume di gloria). Tanta incredulita` di fronte al padre della sposa che consegna tre "comandamenti"   alla giovane coppia: rispettarsi, onorare i genitori e lavorare! Lo so che non ci potete credere ma dice proprio che lavorare rendera` grande il paese. Aprite le orecchie cari politici nostri (peccato che non mi leggerete mai)! Inutile dire che l`amore non viene neppure menzionato. Tanto stupore per il cameriere che alla mia richiesta di un bicchiere di acqua me lo fa pagare al pari di uno champagne (stiamo pasteggiando a vino pregiato ed ogni sorta di bevanda immaginabile ma la San Pellegrino va oltre la portata de costi compresi). Tanta rabbia per le costosissime sigarette che vengono esposte in bella vista sul tavolo a disposizione degli invitati, un istigazione a rovinarsi la salute. Tanto ribrezzo per aver mangiato, ignara del contenuto, qualcosa come la bile fresca di serpente. Me lo dira` a fine cena una quindicenne commensale fidanzata con un "diversamente giovane" collega del marito. Chiudo il post perche` qui si potrebbe aprire un capitolo doloroso e allucinante...
Congratulations agli sposi e speriamo che la favola iniziata in maniera originale tra una  ragazza cinese ed uno italiano si concluda invece nel piu` tradizionale dei modi possibili :  e vissero per sempre felici e contenti!


Le premesse in questo caso ci sono tutte!

venerdì 12 ottobre 2012

Se sana vuoi apparire....(seconda puntata)

Ad Agata ovviamente non sono comparsi capelli lunghi come sperava Maria  ma a me, grazie al cielo, nei giorni scorsi erano scomparse le stigmate!
Dico questo perche`, dimenticandomi che domenica prossima andremo ad un matrimonio, ho anche scordato di chiedere al dottore di sospendere i lividi per il fine settimana. Pazienza, siccome si tratta di matrimonio italo/cinese faro` felici gli autoctoni per esser stata tanto coraggiosa da  provare la loro medicina tradizionale ed incuriosiro` i colleghi del consorte con i miei cerchi concentrici sulle spalle "modello ufo".
Ripartendo dall`incontro con il dottore (riporto l`inglese maccheronico della conversazione. Dato che io non parlo cinese lui fa del suo meglio con le reminiscenze dell`inglese, ma poveretto.... Mi scuso con lui per non sapere ancora la sua lingua e prometto di studiarla!)
A proposito di lingua...

"Posso vedere lingua?"
"Certo eccola" . Pero` e` la testa che mi fa male, la cervicale avra` radici cosi` estese da arrivare fino alla lingua? Sara`....
"Ahhhhhhhhhhhhh............Mmmmmmmmmmmmmmmmm............"segue una serie di orridi rumori con la gola che non sto a descrivervi ma almeno non sputa!
Tra l`altro a questi gorgoglii, e tossicchiamenti vari mi sono ormai abituata ed anzi ho capito che non di maleducazione si tratta ma di una pratica di pulizia interna. Magari quest`inverno, tra le mura domestiche, faro` un po` di  esercizio ed esportero` questa tecnica in Italia. Preparatevi.
"E` grave?"
"No non troppo". Pausa lunghissima e riprende mentre me la striglia  con un aggeggio che sembra la spazzola del gatto e fa l`effetto del Folletto quando lo passi al contrario per sollevare il pelo del tappeto e scovare anche la polvere piu` remota.
"Energia  tutta fuori posto! Interrotta."
"Oddio sono in black out" farfuglio con la lingua un po` centrifugata.
"Si, circola nel modo sbagliato."
"Posso vedere unghie?"
"Eccole!" Ma e` sempre la testa che mi fa male, continuo a pensare.
"Ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh.........scuote la testa"
Si` lo so, non ho lo smalto e sono anche tagliate dritte come quelle dei bambini pero` non sono sporche!
"Unghia dice che tu non vai in bagno."
"Non e` vero, no si sbaglia"
"Vai due volte?"
"No , una mi sembra normale."
"No, due volte meglio."
Sorvoliamo, mica posso mettermi a litigare col dottore.
"Comunque erbe molto cattive da bere rimettono testa a posto. Insieme ad agopuntura e............." (segue parola incomprensibile).
I cinesi sono cosi`, molto diretti, in alcune imprevedibili circostanze. In Italia qualunque medico avrebbe detto " Le prescrivo erbe che sono un po` amarognole ma magari aggiungendo il miele andra` meglio".
Qui no. Alla mia proposta di addolcirle ride e dice che va a farmi preparare le erbe, punto e basta.
Segue agopuntura e coppettazione (ecco cos`era la parola incomprensibile) farcite da un lunghissimo discorso in perfetto inglese di un' infermiera su quanto e` bella la Cina, quanto e` delizioso il cibo, quanto il resto del mondo dovrebbe studiare la storia della Cina. Avevo un po` paura, sembrava caricata a molla dal Partito.

Chiude la seduta la consegna di una scatola misteriosa. Sembra un panettone, ma no! Mi dice l`infermeiera, "Sono le erbe amare" (che poi, anche se non lo sottolineava andava bene lo stesso).
"Legga bene le istruzioni che sono dentro, mi raccomando" aggiunge seria.
"Va bene ma capiro` cosa devo fare?"
"Si".
Esco dall`ospedale un po` intontita dai trattamenti ma ancora abbastanza lucida da scattare un paio di fotografie.  Sapevo che a Shanghai da quando ci sono state le olimpiadi avevano vietato ai cittadini di andare in giro in pigiama ma non sapevo che il proibizionismo in questo caso stenta.
Nei pressi dell`ospedale sembra di essere ad un pigiama party. Non parlo dell`interno della clinica, no parlo del quartiere circostante. A quanto pare, per recarsi ad una visita medica o uscire dopo una degenza post operatoria, i cinesi diventano sovversivi.
Vedo anziani in tenuta a fiorelloni chiamare un taxi, scendere da questo indossando pantofole  rosa a forma di maialino, attraversare la strada per recarsi alla fermata della metro in camicia da notte col pizzetto al fondo come se niente fosse.
Non sono allucinazioni, le erbe amare non le avevo ancora prese!
A casa apro finalmente la bella scatolona rossa dove sono stipate una cinquantina di bustine con erbe AMARISSIME insieme ad una lunghissima lettera con la spiegazione tutta rigorosamente in cinese....!


Inutile dire che sono confusa. O l`infermiera pensa che le erbe AMARISSIME  sortiranno un incantesimo ed io, dopo averne bevuta una pozione, saro` in grado di capire le istruzioni oppure, MOLTO PROBABILE, pensa che siccome il cinese e` la lingua piu` importante al mondo io, se voglio guarire, debba in qualche modo passare le notti a studiarlo e basta!




THE END

mercoledì 10 ottobre 2012

Se sana vuoi apparire un poco devi soffrire (parte prima)!

Ah, la Cina... patria dell`agopuntura!
In quanti me l`hanno detto prima di partire? Tantissimi direi, quasi da portar sfiga. Ero qui da sole due settimane e gia' provavo sul campo, ovvero sul corpo, gioie e dolori della fatidica medicina degli aghi. La foto qui sotto ovviamente non sono io, mai avuto una faccia tanto felice quando il dottore mi infilza come uno spiedino. Questa donna forse ha avuto una paresi facciale ed e` rimasta cosi`, felice in eterno, che poi non sarebbe neppure una brutta morte diciamo...


Andando per ordine, abbiamo iniziato sin da subito a mettere a ferro e fuoco l`assicurazione dell`azienda di auto torinese, innominabile per ovvi motivi, dalla quale dipende il nostro stare qui.
Ovvero nell`ordine abbiamo avuto: una colica, io, la tonsillite da batterio streptococco l`Acciuga (figlio di mezzo) poi di nuovo un attacco di cervicale io, una strana dermatite che compare di notte s scompare di giorno, il marito, ed infine una slogatura del polso la polpetta di Shanghai (figlia numero 3 o anche femmina numero 1 che inizia finalmente a parlare inglese) stamattina!
Dovevamo andare a Lourdes, lo so, ma la F..T non ha ancora deciso ad aprire una filiale laggiu`, che poi di questi tempi farebbe bene pure all`azienda  diciamo la verita`, comunque siamo a Shanghai e vuoi non approfittare dell`agopuntura?
Bene, dal momento la mia soglia del dolore e` bassissima, e la riserva di Orudis si sta` assottigliando,  decido di andare dal primo agopuntore che una signora rumena, incontrata mentre faccio la spesa al supermercato, mi indica. Non so chi sia lei e non so chi sia lui. Non le chiedo neppure se il medico usa aghi monodose ( me lo fara` notare un`amica piu` tardi ma la punzonatura ormai e` fatta, anzi ne ho fatte gia` tre, speriamo...) semplicemente le strappo dalle mani il bigliettino con l`indirizzo!  Ad un certo punto il dolore ha il sopravvento sul qualsiasi forma anche minima di educazione.
Mi reco all`ospedale e mi accoglie in una specie di studio/ tisaneria un giovane dottorino.

 Sembra mio figlio, quello grande certo, ma sempre di un tredicenne stiamo parlando. Ok, il numero di teiere esposte in bella vista dimostra che sa preparare il te` ma poi sapra` anche con precisione dove conficcare gli aghi?
Nel dubbio inizio la prima serie di domande/gaffes. Invece di parlare di  me gli chiedo dove si e` laureato. Che c`entra? Nulla all`apparenza ma poco importa perche` appena mi nomina l`America mi tranquillizzo. Nel suo inglese stentato capisco che  ha praticato anche in America.  Questa parola mi fa da sedativo, lo so che e` assurdo ma mi sembra che significhi che la sua laurea sia piu` valida e poi non ricordo nessuna notizia di americano morto per mano di un dottore cinese.
Tutto felice del mio sorriso a questo punto mi mostra pure la laurea! Cioe` un poema in cinese che si regala a chi conosce la medicina tradizionale  e viene affisso sul muro con orgoglio. In verita` potrebbe esserci scritto paziente=demente, tanto per dirne una)  ma chi lo sapra` mai?


Dunque diamo pure inizio alla tortura. Parlo del mio dolore alla cervicale e lui intanto mi conduce in una stanzetta dove ci sono molti letti, tutti separati da tende, ma mica tende bianche o verdine da ospedale, no tende in plastica da doccia. Una  celeste con le nuvole e gli uccelllini in volo, una col sole che sorge tipo allucinazione anni settanta, una con il noto volto del noto gatto senza bocca  ( Hello Kitty per chi non ha figlie femmine)  "tutto per rendere bello l`ospedale" dice orgoglioso il dottore!
Sara` ma il bianco mi dava fiducia. Lui scompare e compare l`infermiera, sorpresa! Porta un vassoio con sei tazzine di vetro? Che facciamo prendiamo il te`? Magari con gli altri vicini di letto?


Purtroppo l`infermiera non parla inglese ed il dottore e` come evaporato. Provo a chiamarlo ma di lui non c`e` traccia, mica posso mettermi ad urlare... va beh penso, se lo fanno senza zucchero lo sputo.
Mi fa segno di sdraiarmi, ma come lo prendono il te `sti cinesi, distesi come i romani? Mentre eseguo l`ordine arresa alla sorte come una gallina prima che le tirino il collo vedo che la ragazzina da fuoco alle tazze! Neppure il tempo di gridare che le tazze  me le trovo attaccate alla schiena tipo sanguisughe.
 E` la coppettazione! Lo scopriro` piu` tardi cercando su internet. E chi lo sapeva che prima degli aghi avrei  provato anche questa? Meglio cosi` se l`avessi capito  sarei fuggita ed invece cosi` subisco il trattamento e dopo soli 20 minuti mi sento gia` benissimo! Ho la schiena della Pellegrini, ovvero ho la percezione che anche li dietro ci siano dei muscoli! Mai provato prima, roba da non crederci. In pratica si tratta di una tecnica di risucchio degli acidi,  di ristabilimento delle energie profonde, qualcosa del genere...
Torno a casa leggera come una farfalla ma con delle orrende stigmate rotonde sulla schiena.



I bambini sono terrorizzati. "Mamma ti hanno picchiato?" chiede la polpetta. "No tesoro e` un modo per curare la testa".
Sara` ma non devo averla convinta. Alla sera mentre passo davanti alla sua camera la trovo che replica il trattamento ad Agata (la sua bambola ) e dice  "Ti devo fare la torturazione perche` cosi domani sarai piu` brava. Now ti succhio un po` con dei cerotti  e poi ti verranno i lividi ma non cry perche` poi sarai tanto happy avrai una testa tutta nuova e magari pure i capelli lunghi! Ok darling?
(To be continued....)


giovedì 4 ottobre 2012

Su e giu`per Hangzhou

Un antico detto cinese ci ha portati a vistare Hangzhou. L`ho tenuto a mente per molti giorni ma proprio ora che mi servirebbe citarlo si e` volatilizzato o meglio sta volteggiando nella scatola cranica lasciando affiorare solo alcune parole che lo compongono cosi` da farmi venire la bile verde!
E` ora di iniziare a prendere il Selenio per la memoria. Lo sapevo, dopo gli occhiali arriva il Selenio, me lo diceva mia madre prima di partire. Prendi il selenio, fa bene. Come mai non l`ho ascoltata?

Meglio scrivere subito di Hangzhou prima di iniziare a dire in giro che Hangzhou non l`ho mai vista.
Bella, nascosta, romantica e caotica da morire. Sara` che ci siamo andati durante le vacanze d`autunno, sara` che ci avevano detto che sarebbe stata un inferno da girare ed era verissimo, sara` che uno dei figli si e` ammalato appena scesi dal treno....  io ad Hangzhou ci devo tornare!
Ho percepito l`anima di questa cittadina ma non l`ho gustata. Mi e` sembrato di annusare il profumo di caffe` ma di non  averlo potuto assaggiare. Mi e` parsa una chimera, bella e un po` balorda. Pazienza, va bene anche cosi. Cercando disperatamente di scovare  il lato positivo di questa esperienza: buon motivo per organizzarmi meglio la prossima volta.
E dunque, prendendo spunto dai miei appunti si potrebbe almeno cercare di non ripetere gli stessi errori:

1) Non prenotare mai piu` un hotel con vista sullo stadio e sullo sfondo il lago. Magari fare il contrario (anche se i figli maschi erano contentissimi e pure il padre a dirla tutta).

2) Non andare a visitare la splendida Pagoda Leifeng  il primo ottobre che e` festa nazionale. Magari optare per il primo  novembre che qui non si celebra nulla. Per noi Ognissanti e` una festa importante e siccome di fronte alla pagoda c`e` un bell`altare davanti al quale ho visto gente pregare nei piu` svariati modi con ceri incandescenti e profumati, potremo fare lo stesso, evitando di confondere religione ovviamente.


Comunque ora capisco perche`  la pagoda e` espressione delle sei Armonie. Nella coda abbiamo sperimentato la fatica, la calura, la sete, la noia e  la rabbia, ma poi arrivati in cima, dopo "solo" un`ora e mezza abbiamo dimenticato tutto e sperimentato lo Stupore!


3) Non dimenticare i rimedi omeopatici a casa. E` ovvio che se i figli si devono ammalare lo fanno quando meno te lo aspetti, mica quando hai a cena un pediatra. Il figlio malato e` quello di mezzo detto anche Acciuga per via della magrezza o Leopardi per la celata contentezza che lo contraddistingue. Acciuga ha anche lati positivi come la memoria e l`intelligenza comunque ad Hangzhou volevamo ribattezzarlo Rompib. ma poi pareva troppo.  Mica lo fa apposta ad ammalarsi sempre il giorno prima di una festa di compleanno, il giorno di Natale, il giorno del battesimo di nostra nipote, no?
Ad ogni modo  Hangzhou, lungo l`antica via Qinghefang, e`tutta  un susseguirsi di botteghe che vendono radici curative per  ogni genere di malanno, riposte in affascinanti ampolle di vetro, ma vai a farti comprendere!  Quindi Leopardi rimarra` con la febbre per tre giorni!  Purtroppo a differenza della cosmopolita Shanghai qui nessuno parla inglese. A proposito di cio`: sottopunto 3a) Non muoversi mai piu` all`interno della Cina prima di aver appreso almeno quattro parole di sopravvivenza in cinese. Io iniziero` a studiarlo lunedi`, sempre che i neuroni siano d`accordo.

4) Non salire  su una barca che fa il giro dello splendido lago chiamato West (che nome terribile per definire tanta bellezza) senza sapere che giro fara`. Il rischio e` di essere obbligati a salire e scendere dalle isolette nel mezzo al ritmo di un tour giapponese (che in questo momento storico poi e` un aggettivo  impronunciabile in Cina ahime`).


5) Last but not least: non viaggiare mai piu` in cinque. Va beh, questo lo scrivo piu` per ridere che per renderlo possibile la prossima volta. Comunque e` vero, in Cina si puo` salire in quattro su una moto ma guai a viaggiare in sei su un taxi. Allucinante!

Sono le sette e trenta di mattina, ecco che si materializza in cucina il fantastico marito! A cosa devo tanta gentilezza nei suoi confronti? A mille cose ma soprattutto alla sua incredibile memoria per i titoli dei film, i testi delle canzoni e ....i detti cinesi (pazienza se devo ricordargli in continuazione i nomi dei nostri vicini di casa):

In cielo vi e` il Paradiso
in terra vi sono Suzhou e Hangzhou!




lunedì 24 settembre 2012

Non ci sono piu` i nonni di una volta...neppure in Cina !


Dopo un lungo periodo di silenzio forzato rieccomi!
La vpn ha rotto le maglie della catena che ci ha tenuto segregati dal blog. Traduco per quelli che di computer ci capiscono poco come me e provo a fare addirittura un assunto:

1) In Cina i blog non sono amati quindi li `silenziano`. Una volta messo piede qui il blog sparisce. Non lo vedi piu` e ti prende uno sciopone!

2)  Siccome pero` siamo italiani e dunque sappiamo cavarcela con creativita`sono entrati in soccorso un nutrito gruppo di espatriati avvezzi al problema.

3) Dopo un po` di smanettamento dei nostri connazionali e pagando 5 euro al mese il blog riappare come per magia!

Citando Shakespeare "Tutto e` bene quel che finisce bene". Infatti il silenzio non e` stato infruttuoso, tie`!
Durante questo mese ho potuto vagabondare un po` per Shanghai e cogliere qualche aspetto curioso ed interessante da condividere oggi.

giovedì 16 agosto 2012

Aereo che vai...hostess che trovi!


Inutile dire che il viaggio in Cina con la nota compagnia tedesca di bandiera non ha fatto una grinza. Panico mio a parte,  gestito con quantità abbondante di  Ignatia amara,  nessun   inconveniente, neanche a pagarlo.  
Partiti con un'ora di ritardo causa temporale violento su Monaco mi aspettavo almeno un ritardino, invece no, il pilota ha recuperato in volo! Ci e' mancato poco che arrivassimo in anticipo.
Ma questo era solo un assaggio della glaciale perfezione del lungo viaggio. Appena occupati i nostri 5 posti, 2 davanti 2 dietro ed uno a parte (quello del papà che si e ' sacrificato a star  da solo per non disturbarci mentre guardava una dozzina di film) noto che a bordo ci sono due tipi di hostess che si occuperanno di noi:  una alta magra, agilissima  e bruna ed un'altra sempre alta  e agilissima ma ben piantata e bionda.  In tutto 10, pochine forse, ma non posso stressare il pilota già da ora.
Quelle della prima specie sono chiaramente cinesi.  Peseranno  50 chili  tutte e 4  insieme, si allungano come elastigirl e aprono gli scomparti in alto  con una grazia regale da far invidia, profumano tutte dello stessa essenza,  di primavera, mughetto forse...
L'  altra specie e' evidentemente germanica. Non hanno ancora proferito parola ma la nazionalità sarebbe deducibile anche a un cieco.  Emanano forza e sicurezza da tutti i pori, persino il loro profumo e' quello di un fiore deciso,  rosa direi.  Speriamo non ci graffino  con  i loro  fianchi possenti mentre passano rasenti ai nostri volti  per chiudere gli scomparti in alto con  scatti precisi e secchi. Paiono fucilate ma sara' di certo la memoria della storia che condiziona questa sensazione. Non faccio la somma dei chili, non sarebbe carino...
A prima vista sembrano, le due specie, un bouquet mal assortito ed invece no.  A termine del viaggio posso dire che formano una corbeille perfetta  ed armoniosa che in maniera diversa si e' presa curai dei passeggeri faticosi, quelli come me, per non dire  rompib...
A ciascuna il suo compito:  una offre tisane al ginseng e salviette calde e profumate, l'altra distribuisce  cibo e alcolici come se fossero razioni alimentari di guerra.  Non li propone, no, li posa decisa sui tavolini e basta.
Una porge  riviste di moda per distrarre i passeggeri l'altra indica cosa fare in caso di guasto aereo.  Inutile  dire che seguo tutta la spiegazione in tedesco (lingua a me sconosciuta) dando gran soddisfazione alla bionda tedescona neanche mi dovesse dare un voto alla fine.
Che dire poi della tragica mezz'ora in cui passiamo sulla Siberia e iniziamo a dondolare come se fossimo su un otto volante impazzito? 
Le 6 bionde si schierano a meta dei corridoi . Gambe  leggermente divaricate per tenere l'equilibrio e posizione immobile per tutto il dondolio. Sorriso  fermo che sfodera denti serrati e cangianti  e occhi tutti e 12 del medesimo color  Glassex (messaggio in codice trasmesso: tutto sotto controllo!).

E le altre ? Dove sono finite le cinesi? Non so se e' un' allucinazione ma mi pare di intravederle dietro le tende opportunamente tirate al fondo del corridoio mentre si tengono alle maniglie in alto   e volano come stracci al vento. Temo per le loro ossa  fragili e la carnagione di porcellana. 
Dopo una notte infernale in cui devo esser rimasta ipnotizzata da quell'azzurro brillante  mi accorgo che stiamo atterrando.
 Le hostess si posizionano in fila  per salutarci,  le bionde sono sulle retrovie. Le conto, grazie al cielo ci sono tutte, parlo delle cinesi ovviamente.  Hanno retto all'urto  e senza lividi o escoriazioni  evidenti.  Forse le bionde colleghe le avevano avvolte nel pluriball per poi liberarle al momento opportuno.
In effetti il loro gentile saluto, accompagnato da un piccolo volteggio della mano, e' il gesto più adatto per concludere un viaggio, a detta del mio gentil marito, che non si e' accorto delle mie allucinazioni da panico, a dir poco perfetto!