Piedi

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Effetti collaterali alla notizia di trasferimento

martedì 9 dicembre 2014

Peace and calm





Se non ho fatto male i conti mancano 11 giorni alla nostra partenza, 14 al Natale, 27 all'Epifania  e soli tre o quattro, nella migliore del ipotesi, prima che mi prenda lo sclero ed inizi a far valigie. Sento gia' saltire nell'aria un certo fremore natalesco, anche qui, dal mio piccolo avamposto d'oriente! 
E dire che a Shanghai, per quanto ce la mettano tutta, ahimè ad occidentalizzarsi,  si fa fatica a percepire anche solo un decimo di quel clima natalizio che invade invece più o meno similmente l'Europa (a ragion veduta per altro).
Il selvaggio richiamo del bagaglio di cui sono felice preda però non è affatto dovuto ad una mente strategicamente organizzata. E' più un fattore emotivo che non tengo sotto controllo a far si che metta e tolga roba  dalle valigie senza una logica precisa a partire da un tempo precedente al rimpatrio piuttosto variabile. 
In questo periodo che precede la transumanza divento simpatica a giorni alterni ma se chiedete a Marito non sarebbe d'accordo. Ho paura che direbbe che divento semplicemente una moglie ingestibile. 
Se chiedete a Polpetta direbbe probabilmente che le gocce di Tiglio, che le somministro nella speranza di domare la sua iper verbosità galoppante, le dovrei prendere io in questo periodo.
Se chiedete a Acciuga mi dipingerebbe, come e' tipico del bambino dotato di un'eccezionale capacità di sintesi, pur non faticare neppure verbalmente, con un aggettivo che a lui piace molto ma è davvero brutto da usare nei confronti di una madre tanto carina come sono io: pesante. In qualunque accezione lo si intenda! 
Se chiedete ad Ado non oso immaginare come risponderebbe. Probabilmente produrrebbe un grugnito, uno sbuffo o un rutto selvaggio seguito da una risata. Ultimamente il linguaggio animalesco tra lui ed i suoi amici ha preso il sopravvento su quello umano. Origliando qualche conversazione, come ogni madre che si rispetti sa fare, odo solo parole mozze "ehi bro" "ye!" "Ke" . Deciso a dimostrare di essere altro da noi per conquistare la sua personalità fa di tutto per metterci alla prova non ultimo cenare con lo scalda collo sulla testa tanto per farci inc....are.

Il fischio perenne nell'orecchio al confronto dei decibel che posso raggiungere con  urla che non sapevo di possedere in corpo non è nulla al confronto!

Grazie al cielo mi sono invaghita degli oli essenziali, continuando la ricerca sulla cure per acufene sono finita a scoprirne uno che si chiama "peace and calm", giuro non è uno scherzo. Chi lo vuole ? 

Pensavo di ordinarne una decina di boccetti, poi parlando di qua e di la con le vicine di casa sono arrivata ad un ordine pari ad un container...siamo finiti in un compound di madri potenzialmente omicide? 
Non vorrei mi eleggessero presidente, meglio partire e dimenticare per un po' che oltre ai problemi coi figli vivo temporaneamente in un paese in cui :

1) le barelle viaggiano per strada e non solo in corsia



2) Il ristorante dietro casa al mattino lascia aperto il bidone zeppo di ossa avanzate e carne purulenta in bellavista.

3) La pittoresca casetta di legno che amavo fotografare per il suo aspetto behemienne e' stata rasa al suolo senza pietà per creare un incomprensibile passaggio verso il nulla.

4)Il concetto di privacy e' praticamente sconosciuto ai cinesi quindi la biancheria intima appesa a qualunque genere di filo sfiora impunemente lo sguardo del passante anche del più distratto


5) Il " dentista" e' una professione che si può svolgere anche all'aria aperta!




Ho imparato però in quasi tre anni di espatrio che queste cosucce fastidiose si dimenticano però in fretta appena si mette piede nella terra del tricolore dove invece ricorderò certamente che:

1)A novembre alla scuola dei ragazzi c'è stata la fetsa delle nazioni che come ogni anno mi commuove non appena si attacca con l'inno 



2) Maria e' diventa una  girl scout e non fa altro che rammentarci le regole della buona convineza civile in Cina
  
 
3) Abbiamo attraversato indenni l'ennesima festa di  hallowe'en



 

4) Ho avuto per un mese intero ad accudire le mie fatiche la nonna Marisa (qui in versione sportiva davanti al x box)

5) Questa città ha una serie di eventi culturali incredibili (se solo sapessero dirci prima dove e quando si svolgono sarebbe meglio ma pazienza si scoprono per caso).

6) Ho un'amica indiana che porterò nel cuore per sempre 

..., E Maria farà altrettanto con un'amica brasiliana


7) Ho organizzato l'ultimo carità bazar vendendo tovaglie cucite da un sarto disabile con Michela (ma questa e' un'altra storia che non ho ancora raccontato).


Insomma, non sono ancora partita ed alcune cose della Cina mi mancano già un po', ma sono fatta così, non amo lasciare, salutare, partire in generale.
Grazie al cielo e' iniziato l'Avvento periodo di grazia durante il quale chiedo come sempre di trovare un po' di sano equilibrio. 
Magari nel frattempo mi cospargo  di "peace and calm" che dite? Come dire...aiutati che il Ciel ti aiuta!



                                         

domenica 26 ottobre 2014

Intervallo



Dunque dove eravamo? Ah si, eravamo fermi ad Agosto quando avevo deciso di iniziare a rallentare il ritmo valzerino della nostra famiglia. Che poi darmi tutta sta responsabilità di fare le cose come se al mattino, suonata la sveglia, caricassi a molla figli e coniuge non mi sembra del tutto carino. Anche a Marito piace il ritmo sincopato, almeno credo... stasera quando torna glielo chiedo, promesso! 
Comunque alla maggior parte di noi madri piace pensare di essere il perno, il fulcro, l' alfa  ed anche l'omega della famiglia. Delirio di onnipotenza? Non credo, e' che  sta  proprio nella nostra natura femminile questo bisogno di organizzare, imprimere uno stile, determinare un ritmo. Anche le mia amiche più miti celano dietro  il sorriso angelico una forza determinante, magari non urlano come me ma sono assai più irremovibili e capaci di determinare l'intero andamento emotivo familiare della giornata. A me sfugge questa capacità ma mi sto allenando per l'anzianità, quando tutti saranno indipendenti saprò dare consigli utilissimi. Per il momento vado un po' a muzzo, volgarmente parlando.
Bene, dicevo che avevo iniziato a rallentare. Poi mi sono dovuta fermare, non una pausetta,  diciamo  piuttosto una pausa forzata "in toto" quindi anche lo scrivere ha subito uno stop. Non per mia volontà ma per malattia. No energy at all ! Non mi sono piaciuti affatto 'sti due mesi e continuo a far fatica ad accettare che il corpo non vada in sintonia con la mente. 
Non so ancora di preciso cosa mi sia successo e come ne verrò del tutto fuori ma diciamo per sommi capi che il processo obbligato  di decelerazione e' partito da una banalissima tonsillite, poi ho avuto una bronchite, poi un' otite,  oggi acufene tipo allarme fisso che suona nell'orecchio andando in risonanza con tv e radio, più laringite di nuovo e linfonodi in palla. In pratica sto raccattando batteri e virus da tutta la Cina! Quando si dice " melius abundare qual deficere"! 
Così sono andata a casa per due settimane e mezzo perché ero davvero esasperata, alluCINAta e bisognosa di cure amicali oltre che medicamentose. 
La pausa forzata non è stata inutile. Non tanto sul profilo medico, dato che sono ancora nel mezzo della battaglia contro un non ancora identificato problema, ma sul piano di consapevolezza personale. 
Non sono riuscita a vedere tutti gli amici perché appunto ero un po' presa tra otorino, osteopata e omeopata ma ho fatto esercizio da subito di gratuita'.  Non avevo nulla da offrire essendo senza energie. Ai pochi che ho visto ho offerto un corpo indebolito e una mente un po' piatta ma ho ricevuto un sacco di doni. Come se fosse Natale ho provato lo stupore e la felicità che proviene dal ricevere qualcosa che ha davvero valore senza averlo chiesto. 

Ho capito che la felicità nasce dalla gratuita' e non il contrario. Mi piacerebbe insegnarlo ai figli questo principio. Chissà se ne saremo capaci?  Ci proveremo perché ripensando alle persone più felici che conosco mi vengono in mente quelle che hanno trovato il modo di essere grate sempre. Non tanto quelle che non hanno attraversato problemi ma quelle che hanno colto l'opportunità di trasformarsi e di continuare a distribuire pensieri di bene e sorrisi a tutti.
Ieri sera whatsppando con un'amica elencavamo appunto i nostri eroi ed eroine viventi concordando proprio sulle stesse persone. Che meraviglia averli incontrati, che doni che sono per noi! Non posso che dire GRAZIE Betta, Enrico, Daniela, Romina, solo per dirme qualcuno....
Quando si è nel dolore si impara la pazienza, si comprende che la modalità per ritrovare la pace e l'equilibrio assomiglia ad una maratona non tanto ad una gara di 100 metri.  
Ora però si tratta di capire come si può imparare la gratuita'. Ho l'impressione che dopo essersi fermati bisogna imparare a osservare. Il tempo della quiete ha un potenziale ricchissimo. Se non lo sprechiamo e' il tempo della riflessione e progettazione.
Questo me lo ha insegnato Polpetta quando ha scoperto la passione per il cucito. Un giorno, mentre vede la nonna alle prese con i buchi delle nostre calze rimane folgorata. Prende l'ago, infila il filo al primo colpo e per mezz'ora non la sentiamo più parlare. E' rapita e concentrata come se dovesse portare a termine l'esame di maturità.  Io sono basita, essendo per natura impedita nello svolgere qualunque attività che richiede capacità nella motricità fine, ammiro questa dote. 
Al termine del lavoro, non solo ha prodotto un ricamo ma ciò che più mi colpisce positivamente  e' il suo dialogo.
"Mamma mentre ricamavo ho pensato che vorrei una famiglia con molti figli."
"Ah bello, e com'è che hai cambiato idea. Tempo fa mi hai detto che ne volevi solo due così era più facile salire in taxi". (Questo e' da quando viviamo a Shanghai il nostro maggior problema relativo agli spostamenti. Siamo cinque più il tassista sei, va da se che ogni volta nascondiamo Polpetta dietro i fratelli e poi ci buttiamo dietro mentre Marito  si siede davanti a fianco al tassista cercando di distrarlo col suo cinese maccheronico).
"Ho cambiato idea perché ho tante cose da insegnare e solo due figli non mi bastano!"

Sarà che la bambina e' figlia di un'insegnante, sarà che è donna e quindi nella sua natura giace temporaneamente sopito il ruolo del donare la vita, sarà che per mezz'ora ha avuto un tempo in cui non ha corso, ballato o recitato ma ha pensato!
Perdiamo tante opportunità perché corriamo. Io sono maestra in questo, stando in casa tanto tempo ho notato che ho comprato più riviste di quante ne potessi leggere, ho accumulato cd musicali degni di un dj solo perché costavano quanto un ghiacciolo, ho stipato negli armadi tagli di stoffa comprati ai mercatini con i quali non ho avuto ancora il tempo di pensare cosa fare. Quello coi gufetti, tipo Naj Oleari, e' davvero improbabile a meno che non si abbiano 14 anni e non corra l'anno 1980, lo ammetto!
Esercitarsi ad esser grati e', come tutte le cose a cui non siamo abituati,  un po' faticoso, implica una decisione. Alcune volte la vita ci offre su un piatto d'argento una situazione che ci porta ed esser riconoscenti, a volte dobbiamo proprio metterci d'impegno e trovare strategie per ricordarci di sorridere.  Metter biglietti appesi per casa e' la mia preferita!
Un esercizio di gratuita'  che mi è venuto naturale fare in Italia sin dalla prima volta che siamo tornati dopo qualche mese di vita in oriente e' stato quello di ringraziare per l'acqua potabile. 
Non è che qui sia imbevibile quella del rubinetto ma è che sembra esser piena di metalli pesanti per cui, per cucinare e lavare le verdure, si comprano, non a poco prezzo, i galloni da cinque litri e si usa il dispenser che è una bella rottura... Non a caso una delle maggiori fonti di discussione a casa nostra tra la prole sorge la sera per chi deve riempire la caraffa, chi la pentola per la pasta, chi il ciotolone in cui laviamo l'insalata. Siamo ancora a questi livelli, ebbene si'!
Nel mezzo di questa burrasca che sta attraversando il mio fisico ho capito che avendo tempo di pensare a quegli eroi viventi di cui parlavo prima e grazie alle chiacchierate  profonde, anche solo telefoniche, con gli amici più cari,  se ci diamo tempo tutti possiamo andare nella direzione della gratuita'. E più si va verso questa meta meno si diventa aggressivi. Meno violenza, meno paura degli altri.  Meno timori più desiderio di condividere. Più desiderio di condividere più gioia!
Che dire per concludere se non un profondo e sincero GRAZIE alla vita per questa pausa. Lo dico con un po' di sforzo, lo ammetto, il non star bene non è congeniale a nessuno credo, ma  lo dico con la fiducia che mi trasmettono quanti prima di me hanno già capito!


mercoledì 27 agosto 2014

Chi ben comincia....

Da qualche parte bisogna pur iniziare. Peccato che, per tener fede alla promessa di "rallentare" un po' tutto nell' esistenza della nostra alluCinata famiglia, stia praticamente immobile da quando ho messo piede in Asia. Siamo d'accordo, parlo di una decina di giorni di tempo, ma a me che son irrequieta di natura sembra già una vita.
Diciamo che mi sono presa sul serio come non mai sul tema della lentezza, quel tanto che ora mi ha stufato come il salmone al forno che cucino da 15 anni sempre nello stesso modo e cioè al forno, col limone cosparso di sale grosso e olio.   Quest'anno magari basta, cambio pesce! Suggerimenti?
La calma piatta, la rivoluzione che sto proponendo a me stessa del "simple life" mi ha messo ko. Non sono donna da mezze misure, mi conosco, per cui meglio reagire subito prima di intraprendere una mutazione definitiva che mi potrebbe a far corpo morto col divano 24 ore su 24 (abbracciata all'ipad, ma questo e' un dettaglio).
Inizio dal blog dunque. Riappaio pian piano con la mia passione di sempre: la scrittura, vediamo se smuove anche il resto.
In verità su alcuni fronti non mi sono mai disattivata. Parlo di quello materno ovviamente, anche se, come ogni madre sana di mente, vorrei disconnetterlo a tratti.  Dalle 3,30 sino alle 7,30 andrebbe benissimo una pausetta per esempio. Riprenderei giusto in tempo per l'arrivo di Marito che di norma rientra a casa  portando in casa con se il buonumore, ovvero con una bottiglia di Coca Cola, un film o un racconto di qualcosa di pazzesco che gli è successo nel lungo tragitto tra JiaDin  e Shanghai (maiali rovesciati dai camion, deviazioni improvvise dall'autostrada su strade di campagna in mezzo ai campi di grano, incidenti rocamboleschi che piacciono tanto ai maschi). Io al massimo potrei raccontare di scontri tra carrelli di casalinghe isteriche, quindi non competo.
Sono una madre ineccepibile nell'orario scolastico io. Penso e ripenso, organizzo, prenoto, leggo e intesso amicizie, telefono e scrivo e mail. Talvolta faccio la spesa e cucino perfino! Domenica ho fatto due torte, nessuna delle due bruciata. Non male eh? 
Se in un post ho scritto che talvolta mi sembra di aver sposato il modello base di uomo, oggi per pareggiare i conti, così Marito si prende la sua rivincita, potrei aggiungere che sono una madre diversamente abile. Nel senso che sono capacissima in funzioni non necessariamente connesse alla maternità.
Bene, passando ad altro argomento, abbiamo cambiato casa. Come preannunciato abitiamo sempre nella stessa zona ma non più nella "Valle  Verde" dove tutto era perfetto, anche troppo, ma caro per la nuova azienda svizzera per cui lavora Marito. Ora stiamo al "Giardino fiorito" in una casa che io chiamo per uomini e donne dure. Il pavimento presenta dislivelli a sorpresa per cui è un attimo finir per terra se non si memorizzano le zone pericolose
Piove nella stanza di Ado, ma il guardiano dice che appena smetterà di piovere fuori dovrebbe smettere di piovere anche dentro. Cio significa che ci sono case in cui sgocciola acqua anche quando non piove? Siamo fortunati allora! 
Una maniglia della  finestra al primo piano e' rimasta in mano a Polpetta che, diciamo, non ha proprio la forza bruta dei fratelli, per cui non immagino cosa succederà agli infissi se questi decidessero di aprire o chiudere le loro. Per ora comunque, se non si impartisce il comando ripetutamente questo rischio lo dovremmo evitare.  A detta di madri esperienziate non sembra possa venir in mente ad alcun adolescente l'idea di cambiare l'aria mesta delle loro tane neppure quando invitano gli amici o la fidanzata.
Non ultimo siamo senza frigo da ieri. Quello "nuovo" che forse era un fake del Samsung dato che si chiamava Samsu, ha tirato le cuoia nel bel mezzo della notte obbligandomi così a cucinare per 4 ore di fila patate fritte, pollo e pizza, ovvero il must dei surgelati della nostra famiglia!  Il salmone non lo avevo ancora comprato grazie al cielo. Per non parlare del ricovero al fresco che abbiamo dovuto chiedere ai vicini per mettere in salvo le scorte di Parmigiano, prosciutto e quant'altro. Tutto ciò con grande imbarazzo della prole per le nostre italiche radici che ci impongono di far viaggiare clandestinamente con noi tutto il genere commestibile immaginabile proveniente dalla patria.
A parte qualche piccolo problemuccio tutto bene direi! Ci si può mica lamentare sempre no? Soprattutto se ad attenderti a Shanghai, sugli scaffali di un infimo supermercato puzzolente, trovi perfino il latte prodotto nientepopodimenoche nella tua amata città di provenienza!




Grazie signori della centrale del latte Piemonte. Lo dico dal profondo del cuore. Non so come vi sia venuta in mente questa idea di raggiungerci in Cina ma noi mamme espatriate, sostenitrici del budino come dessert forever, sappiamo che il latte fa la differenza! 


venerdì 13 giugno 2014

Qualche assaggio di ciò che accadde in Maggio

Mese da urlo. In tutti i sensi, ho urlato di rabbia ma ho anche esultato di gioia. Diciamo che ero già perfettamente immersa nel clima calcistico imminente. Questa volta, a differenza delle altre in cui ero preda di tempeste ormonali e di comuni sbalzi di umore da madre espatriata, avevo i miei buoni motivi. 
E' stato un mese di assenza paterna. Per tre settimane di fila ho esercitato la patria e matria potestà congiuntamente e non mi è piaciuto. Ho capito che non fa per me, che non sono fatta per la singletudine, che nonostante pensi di avere sempre ragione in materia di figli mi piace comunque sapere cosa ne pensa Marito. Che poi sia capace di accettare in pieno le sue proposte educative questa e' un'altra cosa. Non ci sono ancora arrivata ma ci sto lavorando.  I miei tempi.
Con assenza giustificata per lavoro in Europa Marito si è anche goduto due giorni in Patria, a casa di mamma' ed un pomeriggio a casa mia (nostra). Inutile dire che rodevo di invidia...
Grazie al cielo ho avuto comunque mille motivi per gongolare di felicità. Come sempre il Signore ci pensa bene a lasciarmi nello sbiello totale. Innanzi tutto c'è stata la festa della mamma! Normalmente una giornata che passa un po' sottotono in casa nostra ma quest'anno mi hanno festeggiata come si deve: biglietti di affetto scritti in italiano, quasi senza errori, e cioccolata fondente al 100% da parte di Ado che per non rischiare e' andato sul sicuro prendendomi per la gola.
A seguire, il mio compleanno. Sempre senza marito le amiche locali hanno improvvisato un pranzo internazionale in mio onore. Ho mangiato di tutto e di più, ovviamnte interrompendo l'ennesima dieta iniziata il giorno precedente. Questa volta ho fatto quella del minestrone che qui si chima detox.  Risultato: mentre avrei dovuto perdere tre chili ne ho perso uno che, tra l'altro sto velocemente recuperando perché io sono il genere di persona che odia il distacco, che lascia andare tutto con fatica...anche la ciccia.
Per festeggiare con la prole siamo andati al ristorante turco. La pizza pareva banale così ci siamo ingolfati di hummus. A quel punto la dieta era ormai un lontano ricordo...
Abemus casa! Si' ne cambiamo un'altra, la terza in due anni. Mica male! Non mi dilungo sui motivi, ovviamente economici, di tale peregrinare. Non che ci piaccia continuare a far scatoloni...ma sembra il nostro destino, almeno negli ultimi anni.
La gioia si sa e' sempre breve, così abbiamo avuto anche una settimana intera di malattia di Acciuga con tanto di febbre sopra i 40 perché lui è' proprio venuto fuori come la madre, ahimè!  Ama esagerare, inscenare scene apocalittiche e farsi accudire come un moribondo. In ospedale dopo il tampone che sentenziava con certezza "streptococco"  gli hanno prescritto immediatamente l'antibiotico, "non  si scherza" diceva la dottoressa che conosce e teme la mi avversione per la medicina allopatica. 
Panico totale. Il cuore mi diceva di non darglielo, la ragione, se così la vogliam chiamare, mi conduceva dritta e filata in farmacia. Così ho comprato venti scatole di antibiotico, le ho messe sul comodino ma poi non glieli ho dato, nemmeno uno.
Ho scritto di notte una mail disperata al mitico dott Greco, l'omeopata che non cambio perché mi tratta male (così dice Marito, non perché io sia masochista, ma perché se poi i medici diventano friendly inizio a non rispettarli.  Ma questa e' la sua terrori a...). Bene, con la sua solita flemma Greco mi risponde due giorni dopo, quando ormai vorrei iniettargli l'antibiotico in vena, e con una sola parola:  sulfur 6 ch.
Volevo mandarlo aff...e non so come mi son trattenuta. Ho diligentemente eseguito la cura ma nel frattempo preda di panico ho deciso di provare anche con agopuntura.
Ho ripescato il numero della dott.  ssa. Zhong e l'ho accompagnato in studio. Acciuga mi ha dato gran soddisfazione, si è lasciato bucare da una decina di spilli senza proferir parola. Mi ha persino chiesto se potevamo recitare l'Ave Maria.  Sicuramente era l'effetto della febbre alta. Cogliendo l'attimo di temporanea mitezza  del pargolo sono riuscita perfino a somministrargli una tisana fatta con foglie di salvia proveniente dalla Grecia che pare sia un potente disinfettante naturale.
Bene, due giorni dopo le tonsille sono sgonfiate e le placche pian piano scomparse. Abbiamo fatto il test e lo streptococco era passato. Un' altra vittoria della medicina alternativa e delle mie preghiere disperate.
In ultimo, proprio sul finire del mese e' giunto a casa Marito che ha trovato ad accoglierlo ,dopo dodici ore di volo, un'allegra festicciola con quindici bambine festosamente urlanti! Il party era quello di Polpetta che ha compiuto sei anni ed ha voluto un compleanno con solo girls, solo purple stuff, solo smalto e Tattoo!
I maschi minori della branco si sono dati alla macchia mentre io e Marito, fuso dal fuso, felicemente ricongiunti abbiamo riproposto con gran successo giochi antichi dei nostri tempi: Mosca cieca, fazzoletto e rialzo.
Tutto filava liscio e sembravamo perfino una famiglia felice fino a quando il padre ha avuto la fantastica idea di fare fare i gavettoni. 
Al primo ho riso, al secondo ho sorriso, al terzo ho iniziato ad urlare perché nel mentre le bambine, ormai trasformate in un piccolo branco selvaggio, hanno iniziato a correre dentro e fuori coi piedi bagnati e fangosi  scivolando come mucche sul parquet plasticoso di casa nostra.
La festa e' terminata con un' invitata livida sulla coscia, una sullo zigomo, una con il bianco vestito di organza zuppo e infangato, una casa piscinosa e una madre isterica che cercava di contenere la rabbia verso il coniuge di fronte ai genitori che venendo a recuperare le figlie esclamavano: "Che bella idea  fare i gavettoni, mia figlia si è divertita un sacco....! "
Si',  fateli a casa vostra e poi mi dite....   😀



giovedì 8 maggio 2014

Educazione omogeneizzata? (Insieme -Comunità marzo 2014)



Ho appena partecipato ad una conferenza, nella scuola dei miei figli, dal titolo che si potrebbe tradurre così: "Esci dalla mia vita! Ma prima potresti  accompagnarmi con Asia al 45' nord?"
Inutile dire che tutto il mondo e' paese, che stiamo interfacciando gli stessi problemi educativi più o meno a qualunque latitudine ci capiti di abitare.
Ma quando è iniziato tutto questo? Direi che dagli anni 70 in avanti l'umanità  ha iniziato a voler rendere sempre più democratica l'educazione. Errore che a questo punto ci costa molta fatica da recuperare. 
Per crescere un individuo democratico dobbiamo passare attraverso delle regole. Non lo dico io ma la nostra amata pedagogia italiana, solo che forse ce la stiamo dimenticando. 
A furia di omogeneizzare tutto non abbiamo più il coraggio di dare ai bambini un pezzetto di regola intera così come capita con la frutta. Meglio un frullato piuttosto che la frutta a pezzetti fino ai tre anni così non si accorge di cosa c'è dentro e non si lagna! O peggio ancora, sentito dire dalle mie orecchie da una maestra della scuola di mia figlia "ok bambini, se non volete fare la fila facciamo almeno  un gruppo ordinato, che ne dite?".
Eppure nello sport non funziona così male. L'allenatore di basket dice a mio figlio e ai suoi compagni cosa devono fare indicando l'obiettivo chiaramente. 10 tiri al canestro per esempio. Non ci sono scorciatoie ne si può fare i furbi facendone 11 e loro ascoltano, eseguono, se tendono ad uscire dalla regola si siedono ai suoi piedi, non giocano più. Neanche un minuto di partita. Sarà che l'allenatore usa spesso il verbo "obey" cioè obbedire? Erano anni che non lo sentivo pronunciare, mi suona desueto ma non oso lamentarmi, anzi mi compiaccio.
Credo sempre più che i bambini abbiano diritto ad avere una disciplina. Lo so che si tratta di una parola fuori moda ma forse oggi più che mai abbiamo bisogno di tornare un po' indietro e di salvare ciò che unito all'amore e all'interesse per l'educazione dei nostri figli crea il miglior nutrimento possibile per crescere.
Chiamiamola disciplina moderna, sostenibile, biologica, se vogliamo e procediamo dritti, senza esitazioni sobillate da un eccesso di psicologismo applicato al l'educazione, certi che l'aver a che fare con delle regole sin da piccoli crea un abitudine col dovere che sara' utile per il resto della vita.
Entrando nel concreto: se i miei figli dovessero scegliere se mangiare un vaso intero di Nutella, lavarsi i denti al mattino, o studiare per tempo in maniera da non dover passare la notte prima dell'interrogazione in piedi non saprebbero fare una scelta intelligente. Eppure sono bambini normali!
Credo sempre più che nel momento attuale l'educazione sia un'emergenza che ci chiama come genitori ed insegnanti a formarci ma anche ad affermarci. 
Usiamo la voce, senza urlare ma con fermezza chiarendo che le regole se non rispettate hanno delle conseguenze immediate, usiamo le mani non per picchiarli ma per fermarli prima che imbrattino un muro,  spingano un compagno, tirino un calcio perché non ha nessun senso leggere sui giornali "Studente tira sassi alla scuola e colpisce all'interno un bidello, i compagni allibiti commentano "Ha fatto una cazzata" . No ragazzi, una cavolata e' tirare un cancellino, nascondere il libro al compagno, copiare un compito in classe, non di certo ferire una persona con un sasso! Qualcuno glielo dice a questi ragazzi? 
Gesù non era tanto molle coi chi voleva andare con lui ed essere educato all'amore, non diceva "se vuoi seguirmi lascia qualche vestito e parti con me" ma piuttosto "lascia tutto quel che hai e seguimi!" Perché non prenderlo a modello educativo?
Spero la prossima volta di potervi raccontare di aver partecipato ad una conferenza educativa intitolata "Asia mi dispiace ma devi andare a casa. E tu, smettila di girare in torno, obbedisci!  Siedi sul divano che ti devo parlare".

martedì 29 aprile 2014

Aprile dolce dormire...




Ci siamo lasciati prima di Pasqua ed ora è pressoché Maggio! Mese bellissimo che vede però lo scadere di un altro  anno della mia esistenza....Continuo a stupirmi del ritmo vorticoso della vita eppure dallo scorso mese ho deciso che avrei rallentato. Non riesco più a sostenere la quarta, sarà l'effetto incipiente dei 45 ma metto la seconda amici, anche se continuo inconsciamente a schiacciare il piede sull'accelelratore.
Questa scelta e' certamente frutto del mio stare in Cina, il contatto con una cultura in cui tutto tende all'equilibrio, la maggior quantità di tempo libero che tendevo erroneamente a riempire pigiando di impegni, lo yoga, l'incontro con un gruppo di signore asiatiche che studiano la Bibbia, la pioggia che da due mesi mi inchioda in casa, le tazze di acqua calda che mi vengono continuamente offerte come se fosse caffè, hanno sortito un effetto calmante. 
Tranquilli, nessuno in famiglia si è ancora accorto del mio cambiamento quindi ciò da l'idea dei risultati finora ottenuti. Anzi, giusto stamattina, mentre soffocavo un urlo materno che sorgeva dal profondo delle budelle producendo in cambio un vociare berciante per sgridare la prole, Ado ha chiesto a Marito se anche prima di sposarmi fossi sempre stata così...(isterica?). Come dire, sono sulla buona strada!
Nel frattempo a Shaghai e' sbocciata la primavera, umidissima, tanto che non si può indossare il pigiama la sera senza primaverlo steso sui termosifoni ad olio. Ma bella, fatta di fuori opulenti, che sprizzano allegria nonostante l'uggiosità circostante.

                   


                   



                   


E' arrivata mia mamma e, soggiornando qui per un mese, ha avuto tempo di addomesticare la prole, cucinare succulente lasagne, riordinare gli armadi secondo uno stile efficiente: le mutande stanno con le mutande e non con le felpe (giusto, condivido e per un po' prometto di vigilare che nessuno infranga la regola). 


                          







Abbimo organizzato una giornata di animazione ai bambini migranti che abitano la periferia della città insieme ad alcuni amici. Direi l'esperienza più significativa dell'ultimo periodo che speriamo di ripeter al più presto!



Ado ha iniziato a giocare a calcio, mai visto così felice, soprattutto alla fine dell'allenamento quando offre, generoso come sempre, cestini di pop corn e big strawberry milk shake alla squadra.  Tanto paga mamma!





Pasqua e' stata un'altra  bella giornata. Nonostante la lontananza da casa ed il clima sacro un po' difficile da percepire in Cina ci siamo riuniti con alcuni amici italiani e non solo, di fedi differenti, ed abbimo fatto festa, ognuno portando la propria tradizione sia culinaria che augurale. Bellissimo percepire chiaramente che lo Spirito e' uno solo e che l'uomo l'ha  poi declinato con parole differenti!


                              





In ultimo una manciata di foto che parlano da sole:




                 

                

                


                  

                  








P.s. Ah, dimenticavo, dallo scorso mese scrivo qualche spunto di riflessione inerente l'educazione e la famiglia. In realtà non ho nulla da insegnare ma tutto da condividere quindi a breve metterò i miei pensieri anche sul blog. Non resisto proprio alla tentazione di dispensar consigli!
Vuoi mica veder sprecata tanta "saggezza"?



                             
   

domenica 9 marzo 2014

Chi vuole un buon erbaio semini in Febbraio





Febbraio e' volato, sarà che è un mese corto, sarà che ha piovuto tantissimo, sarà che ho ingolfato i bambini di attività tanto che avrei dovuto essere una a trina per rispettare gli spostamenti di ciascuno, volevo rispettare il proverbio, sarà che mi sono distratta...insomma ci troviamo a Marzo e non me ne sono accorta.

Scrivo subito perché a breve arriva mia mamma e voila' abbiamo ben che finito le ore libere (non che ritenga la sua presenza una pena ma son certa che sarò risucchiata in un'orbita di gravità pericolosissima. In previsione: agopuntura dalla mitica dott.ssa Zhong, che ho temporaneamente tradito per innamoramento fulmineo delle sedute di chiropratica, visita al mercato delle stoffe per confezionare abiti in magliana "fascia salami" a soli 20 euro, giretto al Fuxin park dove ballano i vecchietti con sosta mangereccia al baracchino dei "bomboloni cinesi" in versione al vapore, massaggi dalla mia amica giapu, abbuffata di dumping in centro, litigate madre-figlia su come i figli della figlia stanno crescendo, anche queste prendono tempo!  Giretto nel quartiere degli  aritisti, giretto fuori Shanghai, forse alle pozze calde termali, discussioni sulla scarsa igiene della prole che porteranno la prole a fare almeno un paio di incontri approfonditi con l'acqua alla settimana, visita alla scuolatta dei bimbi migranti, ecc ecc, una corsa pazza, tutto come a Monopoli senza tener conto di Imprevisti e Probabilità.



Dunque eravamo rimasti a  gennaio quando, tornati dalla Patria, Ado, aveva espresso il desiderio di suonare la batteria insieme all"amato" fratello. Bene, con i soldi ricevuti in regalo per la Cresima, omaggiando anche Acciuga di tale cospicua fortuna, Ado ha comprato una batteria elettrica su Tao bao (un mercato sul web che vende di tutto e di più a prezzi stracciati).

L'idea di avere un paio di musicisti in casa devo dire che possa sembrare molto "cool". Certo se avessero suonato l'arpa e il liuto avrei preferito ma poi si sarebbero mai sposati? Sarebbero mai usciti di casa? Nooooo! Nessuna ragazza di oggi metterebbe su famiglia con un tipo tanto delicato da suonare uno strumento così romantico. Il rocchettaro va sempre di moda. Dunque pazienza, sopporteremo quell'odioso battere sguaiatamente lo stecchetto di legno  sui coperchi per  un po', tanto so benissimo che i miei figli son provvisti nel DNA, come la madre,  di scarsa costanza ( per una volta trattasi di pregio).
Voltiamo pagina, e' iniziato, come sempre con gran fragore di petardi e affini, l'anno nuovo secondo ii calendario cinese. Viva il Cavallo! 

Segno che pare esser tipico di un carattere estroso e decisionista ma poco capace di pianificare, questo secondo Xiao Li che fa parte della schiera degli equini. Io invece sarei  "gallo" e quando protesto dicendo che non sento alcuna affinità con questo segno che è invece preciso, imparziale e lavoratore, lei dice in tutta la sua calma che io mi oppongo al mio destino. Ovviamnte tutta la conversazione avviene più per gesti che per parole perché ormai abbiamo sviluppato un linguaggio parallelo al suono degno di un insegnante per sordomuti. Avrà ragione lei? Mah...una cosa ho imparato da questo anno e mezzo in Cina e':  mai mettersi contro le credenze di un cinese. No way, li pieghi  ma non li spezzi, annuiscono ma dentro dicono no, certi che tu straniero non sei in equilibrio quindi non puoi capire.
Luminarie finite con festeggiamenti sonori nel Truman show siamo partiti improvvisamente per una gita fuori porta. Destinazione : guerrieri di terracotta a Xi An! 

Una di quelle mete che non avremmo mai potuto raggiungere con la prole al seguito perché di solo interesse storico trattasi, quindi improponibile all'adolescente e al fratello ancor peggio messo in quanto attualmente affetto da pre-adolescenza. Polpetta la si può ancor trasportare senza indicare la meta, basta avere al seguito un libro con copertina rosa, un pacco di pennarelli fluo e qualche schifezza normalmente  proibita da mangiare, ma i grandi no. Si oppongono con allucinante destrezza.

Bene, la Provvidenza ci è venuta incontro. Un'altra  famiglia di amici italiani aveva già progettato il viaggio e noi come due sanguisughe abbimao fatto copia incolla e siam partiti al seguito gustandoci Xian sotto la neve, cosa che, normalmente avrebbe fatto incazzare chiunque dati i numerosi rallentamenti negli spostamenti, ma ha invece reso avventurosa la gita per via degli slittamenti  sulle strade lastricate di ghiaccio.


Rientrati da Xian Marito scompare per alcuni giorni, ha in visita i capi dunque a me non rimane altro che gestirmi la prole tra scuola attività e adolescenti dalle lunghe braccia penzolanti che continuano a gravitare in questa casa svaligiando tutto il cibo possibile, soprattutto le fettine di carne australiana nascoste, pensavo astutamente, in fondo al frigo.
A rallegrare il mese arriva il Carnevale! Da anni non mi travestivo più, così come non indosso più la minigonna che mi pare ridicola dopo una c'era età ma questa volta ho dovuto infrangere la regola. Il nuovo lavoro di Marito imponeva una presenza al ballo del consolato Svizzero e per rendere le cose anche un po' complicate la serata era pure a tema: cinema!
Alla mente non ci vengono altro che idee improponibili e allucinanti: Rossella O' hara  (versione matura?) la principessa Leila e Ian di Guerre stellari (con qualche chilo in più sui fianchi?) Candy Candy ed Antony il principe delle rose (Lei la facciamo bruna e lui brizzolato?). Passimo qualche serata a discutere animatamente che piega prendere, ridicola o seducente? Le coppie famose del cinema si dividono di solito in queste due schiere, poi giunge un'idea che finalmente mette pace ai dubbi. Ci travestiamo da famiglia siciliana! Il Padrino e la moglie per intenderci! Non che lei abbia un gran ruolo nel film ma pazienza, a volte bisogna mettere da parte l'ego e comunque alla fine ho fatto la mia figura. 
D'altro canto considerando che l'azienda è' svizzera bisognava dare un po' di pepe alla festa! Così In fretta e furia due giorni prima della serata compriamo  un anello per Marito ed uno per me, due cosette fini. 




Una panciotto rosa degno di un truzzo invitato a nozze,  un sigaro cubano, delle scarpe di cartone a venti euro sempre su tao bao, un cappello nero con veletta da elegante donna sicula ed il trucco e' fatto!


Entriamo al ballo ed Ale incontrando il primo invitato gli intima in italo inglese di baciare l'anello. Questo basito ma sportivo si inchina ed esegue il baciamano, scopriremo poco dopo che si tratta del Console della Svizzera...quando si dice la sfiga!
La festa e' davvero incredibile, partiti un po' controvoglia anche perché Ado,che doveva fare baby sitter,  si è ammalato con conseguenti sensi di colpa nel lasciarlo in balia delle altre due belve che in questo caso ce la mettono tutta per diventare fratelli esigenti e complicati, alla fine ci siamo divertiti come due bambini dimenticando perfino per qualche ora la prole.

Carnevale finito ora si entra in un clima più intimo, di silenzio, di letture, di preparazione per la Pasqua. Vediamo se almeno con la preghiera riusciamo a convertirci un po', ciascuno combattendo  le proprie fatiche che anziché farci guardare verso l'alto ancorano il nostro sguardo a terra.
Come si vede dalla cenere sulla nostra fronte partiamo con un punto interrogativo (lo avrà fatto apposta il prete? Si sarà confuso? In Cina non usa la croce?) che in fondo non mi dispiace affatto. 

Ci vediamo tutti alla meta, buon cammino di letizia!






martedì 28 gennaio 2014

Equilibrio

E' tutta questione di equilibrio, lo so.
Vai in Italia e il tuo corpo balla la Taranta per un paio di giorni, eccitato come la notte antecedente la prima gita scolastica, non vuole assopirsi, rifiuta con ostinazione degna di un mulo di collaborare con l'orologio locale. D'altro canto l'hai sbattuto all'altro capo del mondo in una dozzina di ore e lui fa quel che può. Si prende due giorni di festa e la testa, fetente,  si allinea con lui, solidale come l'amico che ti porti dietro dalla nascita, quindi pensa e ripensa tutta la notte cercando di programmare più cose possibili da fare nelle tre settimane a venire. Quando proprio non ne puoi più di pensare afferri un libro, uno dei dodici che sono impilati sul comodino, comprati da tua mamma durante il tuo periodo di stand by cinese sotto tua richiesta. Anche se sei rincoglionita non scegli affatto a caso ma  fai attenzione a prendere in mano i meno belli, quelli " sacri", i must dell'anno,  ti serviranno durante i tempi bui in Cina.
Secondo adattamento, il cibo. Semplice a dirsi, difficile a farsi con parsimonia ed equilibrio dato che trovi nel frigo in bella vista pronti a farti  cucù: una teglia di lasagne affogate nella besciamella (prodotte dalle sante mani di tua mamma preda di un atto meraviglioso che si potrebbe tradurre in "accudimento materno stile italiano" ) la tua marmellata preferita di lamponi nell versioni a te più care, Rigoni di Asiago (biologica e zuccherata con fruttosio) e Wilkin & Sons (densa e dolce da scatenate un picco di insulina  da paura) tre etti di burro del margaro di Ala di Stura, una bottiglia di Malvasia della miglior cantina piemontese, la parmigiana fatta con triplo strato di melanzane fritte. Non si scherza in materia.
Oltre all'adattamento corporeo vi è' poi quello emotivo. Nelle prime sei ore di vita italica senti al telefono tutti gli amici. Ingurgiti  come in preda ad un attacco bulimico fatti ed emozioni che hanno aspettato mesi a tradursi in parole perché certe cose si possono dire solo se si è vicini anche fisicamente, se poi ci si può raggiungere e stringere in un abbraccio ch sia di gioia, di rabbia o di consolazione. Organizzi cene a dua a a quattro, a otto e perfino a venti. 
Ti immergi nella tua precedente vita fraterna come se il flusso delle cose avesse solo preso una direzione più tortuosa e senti che a quella vita apparterrai per sempre ovunque tu sia temporaneamente.
Porti i bambini ad ogni evento culturale possibile, li farcisci di cinema, spettacoli  alla Casa del teatro, pattinaggio in una delle piazze più belle di Torino , libri  e musica e se si lamentano pazienza, a te sono stati affidati e si fa come dici tu. "La bellezza salverà il mondo" e tu insieme al maschio dominante del gruppo vuoi salvare la tua specie e sai benissimo come si fa.
Incontri sacerdoti amici e consacrate, chiedi consiglio, cerchi conferme nella profondità dei loro sguardi perché chi ha visto Dio ha occhi che parlano,  vai a messa dai "migliori", assapori tutte le opere delle chiese che prima non avevi mai notato, perfino il rosone rifatto della tua piccola chiesetta.
Usi vecchi vestiti rimasti nell'armadio per mesi, li trovi bellissimi anche se ti vanno stretti, non hai portato molti abiti in Italia dato che devi lasciar tutto lo spazio possibile per le provviste cibarie.
Soffri di mal di testa atroci, troppo di tutto ma ti imbottisci di medicine perché non puoi star male quella sera c'è la presentazione di un libro al Circolo dei lettori e tu devi andare per forza, devi prendere tutte le programmazioni dei prossimi mesi ed anche se non ci sarai non importa.  
Compri due biglietti per una serata al Carignano, purtroppo si tratta della sera antecedente la partenza per cui sei conscia che dovrai regalare i biglietti perché le valige ti aspettano e certamente non le avrai fatte prima. No, non avrai potuto e voluto, ti sarà sembrato sempre troppo presto.
Scatti foto alla tua città come se fossi un turista perché  a Natale e' bella da far venire un brivido alla schiena mentre la guardi. Indossa luci sabaude che in altri posti parrebbero misere ma a lei conferiscono un' aura nobile, tipica di quella raffinata semplicità piemontese affatto casuale.
Quando hai stabilizzato tutto questo e' ora di rimpacchettare le tue cose. Saccheggi in casa cibo, musica, medicine, scarpe, abiti, regali di Natale, biglietti di auguri,tutto quanto pensi ti farà sentire te stessa anche in Cina.
Atterri e incontri in aeroporto famiglie come la tua, un po' assonnate ma sorridenti. Entri in casa e senti di appartenere anche un po' a questo posto, non ti è estraneo, ti accoglie silenzioso ma profumato di odori che riconosci.
Il corpo fa di nuovo le bizze, mica vai a scuola tu. I bambini sembrano non soffrire del fuso, hanno giornate scandite da impegni precisi. Tu invece devi trovare il tuo equilibrio da sola. 
Sembra facile. Ti iscrivi a corsi di "better parenting" e scopri che metà dei tuoi errori come genitore sono dovuti all amigdala che è una ghiandola e non una pietra come invece erroneamente pensavi che ti fa reagire prima che la corteccia cerebrale inizi a pensare cosa sia meglio fare.
Esci per la spesa e ti riconcili con la Cina, rigiri felice nelle mani un frutto che in Italia non avevi mai mangiato, il pomelo. La  fruttivendola te lo regala, si ricorda che ne vai pazza e nell'ultimo mese non hai passato settima senza.
Lasci che tuo figlio organizzi a soli due giorni dal rientro uno sleep over con il suo scompaginato duo di amici: il tedesco super competitivo che studia tre lingue, suona due strumenti e nel tempo libero pratica quattro sport agonistici e l'honkonghese che "mio padre ha una Ferrari in garage, take it easy darling" la cui unica attività  cerebrale pare limitata all'ascolto di musica amena. Se di attività si può parlare.
Compri due scatole di Herbalife, ora basta, devi trovare un nuovo equilibrio anche in questo settore e pazienza se la magica polvere e' prodotta in Cina e come ti dice una mamma svedese mica ti puoi fidare! Sei in Cina stupida!
Per dare un senso alle tue giornate riprendi contatti con la fondazione che si occupa di bambini migranti, fai ripartire la raccolta cibo per questi e insieme ad un' amica sulla tua lunghezza d'onda organizzi un paio di eventi che potrebbero sostenere i loro progetti.
Per trovare di nuovo equlibrio decidi di riprendere pilates, unico sport finora che non ti ha messo tristezza nel praticarlo. Infili la tuta e ti dirigi diligente verso la palestra ma incontri un' amica cinese. La tua malcelata aria sottosopra più il passo ondivago tradiscono il tuo sorriso. 
"Yoga. No pilates. Devi fare yoga. Pilates va bene se il caldo e il freddo del tuo corpo sono in armonia. Io vedo che anche pelle non ha stesso colore di prima, troppo bianca. Manca armonia. Adesso non puoi fare pilates.  Per trovare di nuovo equilibrio  yoga va bene"
A tale parola non puoi resistere. Equilibrio. Basta una frazione di secondo di questo sguardo femminile amichevole così centrato e presente e se stesso che giri a  destra e salti l'ingresso della palestra, ti dirigi in silenzio verso il pulmino che ti porta dritta a fare yoga. 
Tutta colpa dell'amigdala che istintivamente cerca di aiutarti a trovare l'equilibrio!